Più dei politici ladri, temo quelli intellettualmente disonesti; son quelli che, conoscendo la verità o le conseguenze di una loro azione, non si vergognano di seminare false verità o di piantare falsi paletti o di prefissare falsi obiettivi.
Non è difficile individuare i tanti del mondo politico italiano, a livello locale o nazionale, senza distinzione.
A tre mesi dal referendum sulla riforma costituzionale, hanno anche il coraggio e la prosopopea di continuare a spargere veleni e a pontificare, a dividere comunità e a inquinare il sistema.
All’apice della piramide di questi personaggi, politicamente malevoli, si erge la figura di Massimo D’Alema, il necroforo, a mio parere, della sinistra, l’uomo che agisce nell’ombra e non smette di tramare neanche quando va in giro, con il suo Ikaro II, per perigliosi mari.
Chi non ha la memoria corta ricorda questo personaggio, lugubre, quando, insieme con i vari Grillo, Di Maio, Berlusconi, Salvini, affermava, alla vigilia del referendum del 4 dicembre: “Diciamocelo, basta riunirsi e in pochi giorni si fa una nuova legge elettorale; e in sei mesi si fa una riforma costituzionale che non sia questa porcata….”.
Chi non ha la memoria corta può constatare, ora, lo stato dell’arte: ci vorranno mesi per una legge elettorale, ci vorranno decenni per una nuova riforma costituzionale, con max gaudio del leader Maximo D’Alema, il quale potrà navigare nella palude del sistema politico italiano, senza tanto periglio.
Enzo C. Delli Quadri