L’ho già scritto in altro mio articolo (La Babele del dopo referendum): nella società italiana vige la regola aurea descritta da Nicolò Machiavelli. 

La ricerca della felicità per i signori potenti, passa attraverso la cavalcata verso il potere; la ricerca della felicità, per la gente comune, passa attraverso la sensazione di sicurezza.

Di fronte a un Governo debole, si scatenano sia i potenti, pronti ad azzannare il bene pubblico, sia i fomentatori della paura in cerca d’autore, pronti ad entrare nella pancia della gente per scatenarla contro l’untore.

Di fronte alla sconfitta di Renzi, al referendum del 4 dicembre, si sono scatenati potenti e fomentatori. Braccio destro di questi signori: La TV, i Giornali e i Social Network.

Fateci caso: Mai si è visto un fuoco incrociato come quello su Renzi, i suoi collaboratori e addirittura il padre, con schizzi di fango maleodorante raccolto nelle cloache più recondite dell’animo umano. Nemmeno ai tempi di Berlusconi ci fu tanto accanimento, con interviste in prima pagina, inviti a talk show tassativamente contro Renzi e la sua politica, un accanimento appoggiato peraltro anche da alcuni membri del partito stesso che pur di distruggere Renzi, non esitano a distruggere il PD.

In tre anni di governo, mai uno scandalo ha scalfito Renzi e i suoi più stretti collaboratori; quando è successo (caso Guidi) si è scoperto essere una bufala. Solo dopo la sconfitta al referendum del 4 dicembre, esce fuori un putiferio incredibile basato su mezze parole e mezze verità, arrivando a parlare di sistema, sistemini e banalità varie per una nomina sola (alla CONSIP), a fronte di decine di altre molto più importanti, tutte linde e trasparenti. E si fan passare informazioni del tutto inventate e grossolanamente gonfiate, per cui una segnalazione o raccomandazione può diventare un giudizio universale.

Giù le mani da Renzi e dai suoi collaboratori che, dopo decenni di sistematica azione di trascuratezza, hanno affrontato, a mani nude, categorie ben coccolate e oliate dai governi precedenti, quali quelle dei Magistrati, dei Baroni dello Stato, dei Burocrati, dei Sindacati e, infine, dei Politici stessi (senatori, consiglieri regionali e provinciali).

Il futuro è ancora possibile. Resistere.

Enzo C. Delli Quadri