Era sepolta sotto le rovine di Eliopoli, periferia de Il Cairo (Egitto), alta quasi 8 metri; raffigura, secondo gli archeologi tedeschi ed egiziani impegnati nelle ricerche, Ramses II, faraone egizio che regnò dal 1279 al 1212 a.C.
”Abbiamo visto il busto e una parte della testa, poi la corona e ancora un frammento dell’orecchio e dell’occhio destro – ha spiegato il ministro Khaled al Anani all’agenzia Reuters – Si tratta di una delle più importanti scoperte del Paese”.
Ramses II è celebre per aver condotto numerose spedizioni militari portando l’impero egiziano ad un estensione che andava dalla Siria a est, fino a Nubia, nel sud. La sua fama fu tale, che tra i successori si guadagnò l’appellativo di “Grande Antenato”.
Fece costruire numerosissimi monumenti in tutto il paese e incidere il suo nome su altrettante opere dei suoi predecessori; una tale quantità di oggetti d’arte e di elementi architettonici ha fatto sì che vi sia traccia di lui in qualsiasi museo del mondo che ospiti una collezione dedicata all’Antico Egitto
Ramses II viene considerato, da alcuni studiosi, il faraone che si oppose a Mosé; da altri invece è ritenuto il “faraone dell’oppressione”, ossia il padre di quel faraone con cui Mosè si scontrò; ma di fatto non esiste alcuna prova archeologica che dimostri che Ramses sia stato o l’uno o l’altro faraone, né il suo nome viene menzionato nellaTorah.
L’insieme di ciò che Ramses II ha lasciato all’archeologia e allo stesso modo nella memoria collettiva fa di lui il faraone più conosciuto nel mondo.
Enzo C. Delli Quadri