Si fa tanto parlare di questo rapporto che, i più, vedono impossibile, assurdo, al limite dell’insano.
La Politica, come tutti sanno, è un arte richiesta dalla necessità di poter gestire al meglio una società complessa, toccando merda ma evitando di sporcarsi. Per questo non comprendo il susseguirsi di prese di posizione e atteggiamenti emotivi che parlano alla pancia e alle viscere piuttosto che al cuore della Politica. E il cuore della politica è la possibilità di dare benessere all’Italia o, quantomeno, di non farla precipitare in un burrone. Non è la calvizie di Berlusconi o le sue donne, da una parte, né l’arroganza e la presunzione di Renzi, dall’altra.
Sia chiaro: il cuore della politica sono le idee e non i pettegolezzi o le sensazioni di pancia tanto care ai frequentatori del bar dello sport.
Le idee del PD, senza voler facile ironia, sono abbastanza distanti da quelle di Sinistra Italiana (non parlo di Articolo1-MpD, perché sono usciti dal Pd, ma non vedo con quali vere idee alternative). E le idee di Forza Italia sono molto distanti da quelle della Lega e di Fratelli d’Italia.
Nel campo delle idee
Il primo indiscusso problema è l’Europa. In Francia e in Germania (l’asse che regge il nostro continente) i governi sono europeisti, pronti anche a rivedere i Trattati dell’Unione per dare una spinta concreta alla crescita dei paesi europei. L’Italia che si presentasse con governi composti anche da Lega o Fratelli d’Italia o M5S, non sarebbe portatore di collaborazione, quanto di confusione nelle riforme da adottare, se non addiritturo di freno alle riforme necessarie. Su questo argomento, fondamentale per le sorti dell’Italia, Renzi e Berlusconi rispondono quasi con le stesse parole. E, questo, non è inciucio, ma Politica seria e responsabile.
Altro argomento nel campo delle idee: la governabilità del sistema Italia. Renzi ha provato a modificare procedure e ordinamento dello Stato. E’ stato sconfitto. Ma credo che tutti, nessuno escluso, abbiano compreso che non si può continuare a sopravvivere in questa palude fatta di trasformismi, coalizioni d’assalto, pentimenti, scissioni, micro-scissioni, tradimenti e finzioni. Berlusconi, e solo lui, ha sempre manifestato la necessità di affrontare queste problematiche. Per gli altri, che frequentano il parlamento con quote elettorali da prefisso telefonico, dette problematiche sono oscure o ignote; per altri ancora, che oggi hanno forte consenso, vige solo la infingarda pretesa di gestire il Paese con un novello “francescanesimo” assistenziale disseminato si idee confuse e contraddittorie.
C’è solo da sperare che piccoli tatticismi, paure elettorali e mistificazioni varie NON blocchino quello che potrebbe essere il giusto percorso per uscire, con la forza preminente delle idee, dalla cristi istituzionale italiana.
Enzo C. Delli Quadri