Movimento Progressisti e democratici, una scissione senza idee

A leggere interviste e dichiarazioni, a guardare le azioni e gli eventi che gli scissionisti dal Pd stanno mettendo in campo, si ha la conferma, se ve ne fosse bisogno, che i D’Alema, D’Attorre, Bersani, Speranza, Gotor, siano usciti dal partito perché non garantiti nella possibilità di una rielezione. E cercano spazio libero, a sinistra del Pd, con determinazione sugli aspetti della rappresentanza parlamentare, ma idee confuse sugli aspetti politici.

Cominciamo dagli aspetti politici, confusi.

Milioni di elettori di sinistra, convinti che occorra una politica più prettamente di sinistra, sono, oggi, votati all’astensione o, in parte, attratti dalle proposte dei 5 stelle. E non vedono nel movimento di D’Alema un segno distintivo rispetto al PD, per diversi motivi.

In primo luogo, Bersaniani e Speranzosi continuano a coltivare l’idea di una sinistra moderata di tipo bleriano alleata con il centro. L’unica discriminante non è una idea quanto una persona: Renzi.

In secondo luogo, per fare questa operazione si rivolgono a Pisapia, l’ex sindaco di Milano il quale, sul palco di una loro manifestazione in una sala fredda, ha detto con la bocca impastata: “Dobbiamo essere capaci di diluirci in un movimento più ampio che rappresenti l’intero popolo del centrosinistra”. Pausa. Poi: “Dopo le amministrative diamoci, al più presto, un appuntamento nazionale fondativo di un nuovo centrosinistra per creare quel soggetto che tanti aspettano: non più le tende ma le case, una nuova casa per tutti“……..con tanto, tantissimo non detto sul rapporto col Pd renziano, cui l’ex sindaco tiene porte spalancate.

Gli aspetti di rappresentanza parlamentare.

Gli scissionisti sono favorevolissimi a qualsiasi legge elettorale che sia di tipo proporzionale, con sbarramento al 3 o al 5%, convinti che, da soli o con Sinistra Italiana, potranno accaparrarsi le poltrone che, restando nel Pd, difficilmente avrebbero occupato.


Non so come andranno le cose; di certo, lo spettacolo non è bello.

Enzo C. Delli Quadri