Si parla tanto di Ius (Diritto)

Esistono tanti diritti particolari: diritto alla salute, diritto allo studio, diritto di cittadinanza eccc… Qui interessa parlare dello IUS che tanto appassiona, in questi giorni, gli italiani, per tutte le implicazioni che esso ha con l’immigrazione: Lo Ius Soli con le due nuove forme di Ius che il Parlamento italiano intende introdurre. 

Lo Ius Soli  («diritto del suolo») è un’espressione giuridica che indica l’acquisizione della cittadinanza (pienezza dei diritti civili e politici) di un dato Paese come conseguenza del fatto giuridico di essere nati sul suo territorio indipendentemente dalla cittadinanza dei genitori.  Quasi tutti i paesi del continente americano applicano lo ius soli in modo automatico e senza condizioni. Tra questi gli Stai Unit, Canada e quasi tutta l’America Meridionale. Alcuni Paesi europei, quali Francia, Grecia Portogallo, Irlanda, Regno Unito, e Finlandia concedono altresì la cittadinanza per ius soli, sebbene in forma condizionata.

In contrapposizione allo ius soli, esiste lo Ius Sanguinis (o «diritto del sangue» il diritto oggi esistente in Italia), che indica invece la trasmissione alla prole della cittadinanza del genitore. Con una interpretazione indiretta, è permesso al cittadino straniero nato in Italia e che vi abbia mantenuto costantemente la residenza dalla nascita la facoltà, al raggiungimento della maggiore età, di chiedere e ottenere la cittadinanza italiana anche senza le condizioni normalmente richieste (reddito sufficiente, incensuratezza, circostanze di merito, ecc.); tale facoltà però può essere utilizzata solo entro un anno dal raggiungimento della maggiore età, termine dopo il quale la cittadinanza è ottenibile solo tramite le norme ordinarie.


Oggi, in Italia si discute di introdurre due nuovi tipi di ius

 

– Lo ius soli temperato
Rispetto allo ius soli classico, che attribuisce la cittadinanza di un Paese a chiunque nasca nel suolo nazionale, quello temperato pone delle condizioni. Saranno cittadini italiani, per nascita, i figli, nati nel territorio della Repubblica, di genitori stranieri se almeno uno di loro ha un permesso di soggiorno Ue di lungo periodo e risulta residente legalmente in Italia da almeno 5 anni. Il principio dello ius soli non si applicherà, però, ai cittadini europei, visto che il permesso di lungo periodo è previsto solo per gli Stati extra Ue.

– Lo ius culturae

Possono ottenere la cittadinanza anche i minori stranieri nati in Italia, o entrati entro il 12esimo anno, che abbiano “frequentato regolarmente per almeno cinque anni uno o più cicli presso istituti scolastici del sistema nazionale, o percorsi di istruzione e formazione professionale triennali o quadriennali”. La frequenza del corso di istruzione primaria deve essere coronata dalla promozione. I ragazzi arrivati in Italia tra i 12 e i 18 anni, poi, potranno avere la cittadinanza dopo aver risieduto legalmente in Italia per almeno sei anni e aver frequentato “un ciclo scolastico, con il conseguimento del titolo conclusivo”.

 Interessati

La questione della cittadinanza, incrociando i dati Istat e Miur, riguarderebbe circa 800 mila minori stranieri figli di immigrati (su circa un milione che sono in Italia) che potrebbero diventare italiani dopo l’entrata in vigore della nuova legge.


Contro e Pro questi due nuovi tipi di Ius


I Contro

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L’Italia è nel pieno di un’emergenza immigrazione straordinaria ed il governo avrebbe dovuto preoccuparsi prima di tutto di gestire questa emergenza. Organizzare gli aiuti, l’accoglienza e i possibili percorsi di integrazione. La riforma della cittadinanza avrebbe dovuto arrivare dopo, alla fine. (ndr Questo provvedimento è in discussione da venti anni). Invece qui per costruire una casa si parte dal tetto senza preparare prima le fondamenta». Momento sbagliato, dunque, al quale si aggiunge un principio ingiusto. “In sostanza la cittadinanza viene regalata in modo indiscriminato a chiunque nasca sul nostro territorio” (ndr questo non è vero..vedere il punto più sopra trattato)

Il quadro si aggrava con la norma che prevede che lo straniero arrivato entro i 12 anni e che ha frequentato un corso di studio possa chiedere ed ottenere la cittadinanza. “Una decisione grave perché si presta ad abusi: come si dimostrerà di essere entrati prima dei 12 anni? Chiunque sarà in grado di trovare una pezza d’appoggio” . (ndr fatta la legge, trovato l’inganno; in effetti noi italiani, in questo, siamo bravissimi, ma perché avvenga occorre che siano complici gli stessi italiani e le stesse strutture italiane).

Ancora. Nascere da due genitori italiani o non italiani non è in alcun modo la stessa cosa. Infatti nel primo caso, salvo eccezioni, egli crescerà per forza di cose orientato verso l’acquisizione della cultura italiana – di qui il senso dello ius sanguinis -, mentre nel secondo non è così; infatti molteplici e differenti possono essere le eventualità, dalla situazione di irregolarità dei genitori – che potrebbero aver fatto clandestinamente il loro ingresso in Italia trovandosi pertanto prossimi ad un rimpatrio – a quella della presenza degli stessi in Italia per turismo o per lavoro. (ndr questo è già possibile con la cittadinanza a 18 anni)

C’è il rischio di una gran quantità di donne pronte a venire in Italia a partorire solo per dare la cittadinanza ai propri figli. (ndr non basta venire in Italia, occorre che vivano in Italia e siano residenti regolari da almeno 5 anni)


I Pro

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Si tratta di fare buona amministrazione e prendere atto della condizione effettiva e della composizione della popolazione che vive e risiede nel nostro Paese da anni, non da mesi o giorni. Un buon governo non può ritrarre lo sguardo dalla realtà: se lo fa, perde il contatto con i bisogni, le aspettative e le richieste dei suoi cittadini, con o senza passaporto tricolore.

Insomma, la cittadinanza non sarà in vendita nelle tabaccherie ma sarà concessa solo a fronte di percorsi e requisiti molto precisi, per certi versi perfino più stringenti di quelli in vigore. Visto che, per esempio, frequentare e concludere i cicli scolastici o avere uno dei due genitori beneficiari di permesso di soggiorno costituisce garanzia maggiore rispetto alla mera nascita e residenza continuativa per richiedere poi la nazionalità a 18 anni. Si passa insomma dalla quantità alla qualità. Sarebbe infine una benedizione per gli orrendi bilanci demografici nostrani costellati di incessanti fughe all’estero, bassa natalità e squilibri previdenziali.

Purtroppo, il capitalismo e il capitale non vuole integrare i migranti. Vuole, invece, disintegrare gli apporti dei cittadini stranieri che stanno contribuendo, non poco, a risollevare le sorti precarie dell’Italia.  Non vuole, quindi, cittadini radicati, attivi, con diritti. Vuole masse di schiavi apolidi, senza radici e senza stabilità lavorativa, etica ed esistenziale. Vuole tutti migranti e precari, disponibili per le pratiche sporche dello sfruttamento. Le due nuove forme di Ius Soli Temperato e Ius Culturae rappresentano, quindi, un atto giusto, equilibrato e, soprattutto, un atto contro le prepotenze del capitalismo e liberismo sfrenati.

Enzo C. Delli Quadri