Rivendico l’autodeterminazione dell’uomo considerato che, secondo i cristiani, Dio pone la vita nella nostra responsabilità (libero arbitrio): Qualche amico mi ha sferzato ricordandomi un comandamento di Dio: “Non Uccidere”. Ecco, a questo amico e a chi la pensa come lui, vorrei ricordare che il comandamento “Non Uccidere” presuppone un soggetto (io, per esempio) e un oggetto (altra persona). In concreto, Dio mi dice di non uccidere altra persona. Non ha detto “Non ucciderti”.
Questo è talmente vero che molti cristiani si sono uccisi e la Chiesa e i detentori della Verità ne hanno tratto vantaggio morale e materiale: gli uomini e le donne, suicidatisi, sono stati elevati al rango di Santi, con max gaudio.
Gli esempi sono innumerevoli. A me ne viene in mente uno in particolare, quello riguardante un ragazzo passato alla storia: Salvo D’Acquisto. Fu vice brigadiere dell’Arma dei Carabinieri, insignito di Medaglia d’oro al valor militare alla memoria per essersi sacrificato il 23 settembre 1943 per salvare un gruppo di civili durante un rastrellamento delle truppe naziste durante la seconda guerra mondiale.
Ecco: Salvo D’Aqquisto, sapendo che sarebbe stato sicuramente ucciso…….. si suicidò. Lo fece in nome di Dio. Il 25 novembre 1991, la Chiesa lo elevò al rango di “Beato.
La domanda sorge spontanea: perché suicidarsi, per evitare sofferenze ad altri, rende Santi, mentre suicidarsi, per evitare sofferenze a sé stessi, è peccato da punire con l’inferno in cielo e la galera in terra?
Enzo Carmine Delli Quadri