1.000 euro al mese e la flax tax: due interventi a favore di evasori e milionari

1.000 euro al mese

l’Osservatorio dell’Inps, con i dati riferiti a fine 2017 [1], indica che i pensionati italiani, di cui 1 su 3 con più pensioni, sono circa 16,3 milioni ( le pensioni sarebbero, quindi 23 milini circa) e percepiscono il seguente reddito pensionistico medio con una spesa complessiva di oltre 270 miliardi all’anno.

Euro lordi mensili Pensionati in %
Da 500 a 750 2,5 milioni 15,40%
Da 750 a 1.000 1,9 milioni 11,60%
Da 1.000 a 1.250 1,8 milioni 11,00%
Da 1.250 a 1.500 1,7 milioni 10,40%
Da 1.500 a 2.000 2,8 milioni 17,20%
Da 2.000 a 3.000 2,6 milioni 15,90%
Oltre 3.000 euro 1,0 milione 6,20%
Fino a 500 euro 2,0 milioni 12,30%
Totale 16,3 milioni 100,00%

Con riferimento alle categorie sociali, I dati di reddito pensionistico medio lordo, sempre dell’Istat, ma di qualche anno addietro, dicono che

  • I lavoratori dipendenti percepiscono circa 1.300 euro mensili.
  • I lavoratori autonomi, 780 euro mensili
  • I liberi professionisti, 1200 euro mensili

Mettendo insieme  tutti i dati, nessuno può mettere in dubbio che, tra coloro che percepiscono meno di 1250 euro, la maggioranza sia composta da lavoratori dipendenti e la loro pensione è frutto di una contribuzione chiara e costante nel tempo, percepita al termine di una vita lavorativa svolta al livelli più faticosi della scala sociale (trattasi, in gran parte, di operai) senza particolari vantaggi da parte del sistema pensionistico.

Di contro, la maggioranza di coloro che percepiscono meno di 1.000 euro al mese è composta da lavoratori autonomi o altre categorie e la pensione può essere frutto di:

  • – Scarsa contribuzione;
  • – evasione contributiva;
  • – mancato apporto lavorativo, anche voluto.

Questi sarebbero i beneficiari della promessa berluscosalviniana con un aumento del reddito pensionistico, così, su due piedi, di almeno 500 euro mensili mediamente.
Con che coraggio i signor Berlusconi e Salvini possono guardare negli occhi la massa dei pensionati che, per arrivare a poco più di 1.000 euro, si son dovuti dannare l’anima?

Flax tax

Senza entrare nel merito della proposta che ha tante implicazioni anche positive, se vivessimo in un paese ad elevato tasso di senso civico, c’è un elemento che grida vendetta: la flax tax al 20% favorisce chi guadagna di più e più uno guadagna, più viene avvantaggiato.

Oggi esistono queste imposte: il 23% per lo scaglione di reddito fino a 15.000 euro, il 27% fino a 28.000 euro, il 38% fino a 55.000, il 41% fino a 75.000 e il 43% oltre 75.000 euro.

  • Chi, oggi, guadagna 100.000 euro all’anno, con deduzioni e altro, paga circa 33.000 euro di imposte. Con la flax tax, ne pagherebbe 20.000 con un guadagno netto di 10.000 euro.
  • Chi ne guadagna 200.000, oggi paga imposte per un totale di circa 76.000 euro; con la flax tax, ne pagherebbe 40.000, con un risparmio di 36.000 euro.
  • Un signore come Berlusconi che ha un reddito minimo annuale di 10.000.000 di euro, invece di pagarne 4.290.000, ne pagherebbe 2.000.000 con un guadagno netto di 2.290.000 euro.

Una vera vergogna. Lui gioca con gli italiani, come fossero degli sprovveduti. E ha anche  il coraggio di affermare: “coloro che, con la flax tax, pagheranno meno tasse, spenderanno di più (lo credo), invogliando chi oggi evade a pagare comunque perché trattasi di una somma equa che tutti possono pagare (con il senso civico italiano, stiamo freschi)

I beneficiati dei signor Berlusconi e Salvini sono sempre gli stessi, come con il cambio lira-euro: evasori e milionari. Ma, oramai, lo sappiamo, Berlusconi e Salvini non vendono sogni, ma facili fregature.