Ricordo l’entusiasmo vissuto negli anni 68 del secolo scorso e poi quelli dell’89 , poi ancora, di fine secolo: anni ruggenti di speranza e apertura al mondo e al futuro.
Ora siamo tutti ripiegati su noi stessi, pronti a barricarci in casa, come fossimo tornati indietro di 8 secoli, in pieno medioevo, quando il lanternaio passava per le strade al grido: “sono le 8 e tutto va bene”, dove in effetti era molto poco quel che andava bene, serrati come si era dentro castelli o borghi fortificati e le strade piene di orchi o bande armate.

E’ questa l’immagine che trasmette Marine Le Pen, candidata alla Presidenza della Francia nel 2017, battuta da Emmanuel Macron. Ella è convinta che tutti i mali dei popoli europei dipendano dal fatto che tempo fa decisero di unirsi in quella che è, oggi, l’Unione Europea, dimenticando, spudoratamente, come questa, da lei, bistrattata Europa, sia riuscita a mantenere una pace forte e duratura tra tutti i popoli europei, cosa che non succedeva da secoli. Nel XX secolo due guerre mondiali devastarono l’Europa, nel 1915 e nel 1940. Dal 1945, non è stato più sparato neanche un colpo di pistola ai confini degli Stati; le persone e le merci viaggiano senza autorizzazioni e, cosa più importante, i paesi europei sono i paesi più ricchi al mondo.

Per sobillare questo stato di cose soffia sul fuoco dell’immigrazione incontrollata, sul fuoco della burocrazia di Bruxelles invero pesante, sul fuoco delle paure di un impoverimento più paventato che reale. E arriva a sostenere: “I popoli vogliono ritrovare la libertà, la sovranità, per disporre di loro stessi”. Non sa che con questi discorsi, è facile, specialmente in Italia, intraprendere il percorso per cui il popolo lombardo vuole ritrovare la sua libertà…..il popolo veneto….il popolo ligure …..e così via.

Lo dimostra il fatto che La signora Le Pen guarda con soddisfazione a quel che potrà succedere il 4 marzo, alle prossime elezioni italiane. “Il mio alleato al Parlamento Europeo Matteo Salvini sta lavorando per costruire una coalizione allargata tra tutti coloro che mettono al primo posto la lotta contro L’Unione Europea”. E il Matteo leghista ci sta riuscendo, visto che il 38%, con cui la coalizione di centro desta è accreditata dai sondaggi, è composto, per ben oltre la metà, da euroscettici.

A far da spalla al Matteo, c’è il suo gemello diverso, Di Maio, anche lui sulle stesse posizioni antieuropee, salvo, per convenienze “ad ora”, sottacere, sminuire, negare.

Le Pen, Salvini, Di Maio in compagnia di altri personaggi ungheresi o austriaci (compatrioti di Hitler) vogliono barricarsi in casa e invitano i popoli a fare altrettanto. “Chiudete le porte, chiudete le finestre e vivrete più sereni e tranquilli”…salvo il fatto che, alla fine, al chiuso di un protezionismo esasperato, mancherebbe l’ossigeno e riprenderebbe la guerra dei confini. Lo dice la storia. Sullo sfondo si intravedono le guerre tra Rhur e Sarre, Pisa e Livorno … … …

Enzo Carmine Delli Quadri