Con una mano ferma l’immigrato, con l’altra firma per la secessione dei ricchi.

Ieri sera, a Palazzo Chigi, nel silenzio assordante dei Media, tutti presi a disquisire su Salvini mangiagrillini, stava per andare in onda “la secessione dei ricchi”che rischiava di creare cittadini di Serie A e di Serie B, di compromettere il ruolo del Parlamento, di trasferire risorse dalle regioni più povere a quelle più ricche, con chiari profili di incostituzionalità.

Per fortuna l’opinione pubblica si stan svegliando dall’incantamento di Salvini: Legare i fabbisogni standard, come sostiene il Veneto, alla capacità fiscale dei territori “rischia di far sì che le regioni più ricche abbiano maggiori trasferimenti a scapito da quelle più povere”. “Il trasferimento di funzioni non può e non deve essere un modo per sbilanciare l’erogazione di servizi essenziali a favore delle regioni più ricche. Insomma, guai alla creazione di un contesto in cui ci sono cittadini di serie A e cittadini di serie B, esito espressamente vietato dalla Costituzione”. “Si può essere favorevoli a un processo di autonomia soltanto a patto che questo sia solidale e cooperativo”. “Non è accettabile l’attribuzione di maggiori fabbisogni dove c’è maggiore gettito fiscale. Altrimenti dovrebbe essere possibile regionalizzare anche il debito pubblico italiano, facendolo “pagare” in proporzione alla ricchezza prodotta da ciascuna regione e alla residenza territoriale dei possessori dei titoli di Stato”. “È fondamentale che tutti gli equilibri previsti dalla Costituzione siano rispettati e in particolare che siano determinati i livelli essenziali delle prestazioni (LEP) concernenti diritti civili e sociali che devono essere garantiti su tutto il territorio nazionale”.

Il Veneto e la Lombardia, cui inopinatamente si è aggiunta l’Emilia-Romagna, vogliono mettere a rischio il ruolo del Parlamento Italiano. Salvini, figlio putativo di Bossi, aumm aumm vuole creare in Italia una situazione non dissimile a quella che la Spagna vive con la Catalogna, con Milano come Barcellona.