Autonomia Regionale Flat Tax Riciclaggio Affari di Partito Camorra Mafia e Affari Personali. Alla Lega sta a cuore solo la sorte di alcuni italiani. I fatti che lo dimostrano sono tanti. 

Autonomia regionale. La concessione di maggiore autonomia alle regioni, a certe condizioni, è prevista dalla Costituzione. Il terzo comma dell’articolo 116 stabilisce infatti che le regioni con i bilanci in ordine possano chiedere di vedersi assegnate maggiori competenze rispetto a quelle previste normalmente per le ragioni a statuto ordinario. Sembra tutto giusto, salvo la considerazione che l’autonomia concessa alle regioni economicamente in salute e, quindi, che hanno un maggior gettito fiscale, riduca le tasse normalmente redistribuite a livello statale e che questo significhi maggiori risorse per il Nord e, di conseguenza, minori risorse per il Sud. Mancano le garanzie sul fatto che i livelli essenziali delle prestazioni, così come dice la Costituzione, vengano assicurati per tutti: in materia di istruzione e assistenza sanitaria, per esempio, che secondo alcune previsioni in certe regioni potrebbero venire a mancare se passasse l’autonomia.
Flat Tax. Si tratta di un’unica imposta al 15 o 20% da applicare sui redditi delle persone fisiche. Aldi là di artifici particolari (due aliquote alm posto di una), questa imposta favorisce, indiscutibilmente i soggetti con redditi più elevati. Si dà il caso che questi soggetti risiedono nella stragrande maggioranza nei bacini elettorali della lega.
Riciclaggio. I media riferiscono dei traffici delle fiduciarie dell’amministratore della Lega Centemero collegate a società con sede in Lussemburgo, dove arrivano bonifici di corposa entità provenienti dai conti della Lega, non si sa a che titolo. Su di essi Bankitalia ha appuntato tutta la sua attenzione.
Affari di partito. È a tutti nota la vicenda dei 49 milioni di contributi elettorali che la Lega ha sottratto, fraudolentemente, ai Cittadini Italiani. Per essi, nessuno dei dirigenti della Lega è andato in Galera, né Bossi, né Rosi Mauro, né Roberto Calderoli, né Francesco Speroni, né Roberto Maroni. Nella rete dei Magistrati è finito solo il Belsito dei diamanti in Tanzania. Gli stessi Magistrati. Accusati di agire politicamente, hanno concesso alla Lega di restituire il maltolto in circa 80 anni. Intanto, come detto al punto riciclaggio, continuano i traffici delle fiduciarie per evitare che la Magistratura recuperi, prima, quelle somme.
Camorra. Prima delle vicende che hanno coinvolto una bambina napoletana scambiata per un oggetto molesto e seccante che impediva di uccidere, Salvini ha preferito i comizi in Toscana.
Mafia.  Prima della celebrazione della Libertà dal nazifascismo, il 25 aprile, Salvini ha preferito andarsene in Sicilia a inaugurare un semplice doveroso commissariato di polizia.
Affari personali. Siri Armando. Per chi non lo sappia, questo signore, nominato senatore della Repubblica, è entrato a far parte del Governo del Cambiamento nonostante l’accusa e il conseguente patteggiamento (si riconobbe colpevole) per bancarotta fraudolenta; inoltre, Siri, con altri soci, svuotò l’azienda trasferendo il patrimonio a un’altra impresa la cui sede legale fu poco dopo spostata nel Delaware, paradiso fiscale Usa. Ora, è fresca fresca la notizia del suo coinvolgimento nell’acquisto di una palazzina con un mutuo proveniente, senza garanzie bancarie, dalla Repubblica di San Marino. Senza dimenticare che Armando Siri sta per essere estromesso dal Governo per aver tentato di facilitare la pratica di un industriale che risulterebbe coinvolto con la mafia.
In sostanza, Salvini non pensa e non ha pensato mai che prima vengano gli italiani. Prima degli Italiani vengono le Regioni del Nord, gli Italiani benestanti, il Partito, i dirigenti del Partito e gente squallida come Armando Siri, difeso a spada tratta.