Salvini, bruciato sul caso Siri, va alla guerra delle droghe leggere, Nonostante il parere negativo della Direzione nazionale Antimafia

Nel 2017 la Direzione Nazionale Antimafia nella sua  relazione annuale, visto il “fallimento delle politiche proibizioniste”, si pronunciò “ favorevole” alla legalizzazione e alla regolamentazione della coltivazione della cannabis per uso personale, proprio in contrasto alla criminalità organizzata.

Oggi Salvini, bruciato sul caso Siri, il sottosegretario da lui difeso strenuamente ma “cacciato” dal Governo, a causa dei suoi comportamenti favorevoli a un singolo imprenditore legato ad ambienti mafiosi, si scaglia contro La Direzione Nazionale Antimafia, chiede che siano chiuse tutte le attività commerciali legate alla cannabis, droga leggera, seppur legalizzata, e pretende che ogni disegno di legge che mira a meglio regolamentare questo problema, se presentato dal M5S, venga ritirato.

Usa toni forti il ministro dell’Interno: “Da oggi è guerra” “Da stamattina è in corso nelle Marche, a Pesaro e Civitanova, la chiusura di tre market shop che vendono droga, bene. La guerra contro i canapa shop si combatte “via per via, negozio per negozio, quartiere per quartiere, città per città”. E annuncia “una direttiva” per stringere il cappio sulle attività in questione.

Tutto questo in contrasto non tanto con i 5S o altri partiti, ma in contrasto con la Direzione Nazionale Antimafia che ha sempre dichiarato l’impossibilità di combattere il fenomeno delle droghe leggere con la forza e la galera.