Salvini in ginocchio da Draghi; Di Maio da Mattarella. La sceneggiata dei ragazzi d’oggi.
È incredibile ciò che succede nel panorama politico italiano. La lega che salta dal 17 al 34%; il M5S che, di contro, vola fino quasi a sfracellarsi dal 33 al 17%; i commentatori che si accaniscono a dire che la maggioranza del governo, messi insieme lega e 5S, ha ottenuto più voti oggi che alle politiche dell’anno scorso, senza tener conto che le due forze si sono presentate in contrapposizione netta tra loro e non certamente con un unico programma e un’unica filosofia; un Presidente del Consiglio che si sente come la rana della favola di Esopo che teme di dover attraversare un fiume con due scorpioni sul groppone (Salvini e Di Maio) pronti a pungerlo e farlo annegare come da loro natura, incuranti di loro stessi e dell’Italia; un Presidente della Repubblica che deve tenere a bada questa banda di ragazzini che giocano alla guerra con le spade di latta.
Ma più di tutto sono incredibili due fatti. Più che incredibili, sono eclatanti.
Da una parte, ne ho scritto ieri [1], la Lega va in ginocchio da Draghi, sempre da essa criticato, perché deve usare subito il bazooka, il piano di acquisto titoli italiani da parte della Bce; dall’altra, Di Maio, il quale, si ricorderà, l’anno scorso si scagliò contro Mattarella con una violenza estrema chiedendo l’impeachment e la galera, ieri è andato in ginocchio dallo stesso Mattarella, lo ha supplicato di avere pazienza, di dargli tempo per smorzare i toni e per tentare una ricucitura con la Lega.
C’è di che restare basiti di fronte a questi personaggi, come Salvini, che qualche anno fa scriveva: “Notte serena Amici, oggi -2 giugno – non c’è un cazzo da festeggiare”,e qualche giorno fa, sempre a proposito del 2 giugno, ha scritto “Oggi è la festa di tutti da dedicare agli uomini e alle donne delle forze armata” oppure come Di Maio, che un anno fa voleva il Presidente Mattarella in galera e ora lo onora andando a trovarlo con il cappello in mano sol perché non vuole perdere i suoi incarichi ed essere messo fuori gioco dal panorama politico che sta occupando senza averne alcun merito particolare.
[1] https://enzodelliquadri.com/2019/06/04/in-ginocchio-da-draghi/)