Va detto, innanzitutto, che, con la Nota di aggiornamento al Documento di Economia e Finanza (Nadef),  il Governo ha solo disegnato la cornice di massima della Manovra. I dettagli saranno chiariti quando si passerà alla legge di Bilancio in discussione nei prossimi mesi al Camera e al Senato. E lì, qualcosa potrà essere modificato.

Intanto, vediamo ciò che poteva esserci e non ci sarà.

Non ci sarà alcun aumento dell’IVA, né ci saranno manipolazioni all’interno del sistema di imposizione sul valore aggiunto dei beni.
Non ci sarà la flat tax;
non ci saranno i tagli sociali;
non ci saranno condoni;
non si farà cassa con la vendita del Patrimonio dello Stato.
Non ci sarà l’autonomia differenziata delle Regioni in stile Zaia-Salvini-Fontana, pronti a depredare il sud.

Cosa ci sarà, invece.

Il deficit avrebbe dovuto fermarsi all’1,4; invece, sarà del 2,2%, senza sceneggiate o guerre con l’Europa. L’Italia potrà sostenere spese per 30 miliardi in più, rispetto alle sue entrate.
Sarà avviato il Green new deal, vale a dire un piano straordinario di investimenti sull’ambiente e su tutte le attività produttive legate, direttamente e indirettamente, all’ambiente, piano che sarà tenuto fuori dal computo del deficit.
Ci sarà Il taglio delle tasse sul lavoro anche se partirà solo a giugno del 2020, con appena 2,7 miliardi, il che significa che le buste paga dei lavoratori saranno incrementate di soli 10-15 euro al mese. Il resto verrà rinviato alla manovra del prossimo anno.
Ci sarà una lotta accentuata all’ evasione fiscale.
Ci sarà un piano per il SUD.

In definitiva:
Saranno disinnescate le clausole che avrebbero portato all’aumento dell’IVA. Sarebbe stato un disastro. Chi capisce di economia sa che i prossimi mesi saranno difficili: crisi economica tedesca, guerra dei dazi, tensioni internazionali. L’aumento dell’IVA avrebbe messo in ginocchio i consumi, avrebbe pesato sulle popolazioni più deboli, sui redditi più bassi. Inoltre, sarà avviato un serio discorso per ridurre le imposizioni sui lavoratori, saranno avviati un serio piano di investimenti sull’ambiente e una seria lotta all’evasione. Ma la cosa più importante: Nessun si affaccerà al balcone per dire che abbiamo abolito la povertà. Ci sarà da lavorare e lavorare e lavorare e, soprattutto, non cadere nella tentazione della politica fatta di evasioni, condoni, intolleranza, odio.