È proprio vero che se, in modo diretto indiretto, favorisci qualcuno, non devi mai attenderti gratitudine. Or lo sanno anche i pesci che Giuseppe Conte può continuare ad occupare la poltrona di Presidente del Consiglio solo e soltanto grazie alla tenacia con la quale Matteo Renzi, contraddicendosi palesemente e mettendo da parte tutti gli insulti subiti da lui stesso e dalla sua famiglia, ha sbaragliato tutti, mandato a casa Salvini e reso possibile il governo giallo-rosso, anche contro la volontà del PD.

E Giuseppe Conte che fa? Parlando con i suoi, chiede con un filo d’ironia: «Sarà il nome?». Secondo il ri-novello premier, tolto un Matteo, ne arriverebbe un altro, a rompere le uova nel suo paniere, un altro ad agitare i suoi sonni. Ed eccolo, assumere la spocchia, già riconosciutagli, di maestrino irriconoscente, ingrato, intollerantemente verboso.

Dapprima, ci tiene a precisare che “nessuno ha mai pensato di aumentare le imposte con una rimodulazione dell’IVA”dando, così, del bugiardo a chi sostiene che sul tavolo c’era, eccome, la proposta di ricavare 5-7 miliardi da quella rimodulazione. In tal modo, ha voluto solo prendere, all’interno del nuovo quadro politico, una posizione chiara contro Renzi, dando del cornuto all’asino, perché il ministro Gualtieri ha lavorato per giorni a quella rimodulazione. E ancor oggi, il ministro Boccia afferma che il PD la vuole. Non può quindi Conte arrogarsi il diritto di accusare Marattin o chi per lui di andare alla ricerca di visibilità.

Poi, piccato perché tutti danno a Renzi il potere di vita e di morte su questo Governo, dichiara affannato, preoccupato, angosciato: “Renzi è un esponente di una delle forze che sostengono il governo, un attimo dopo il giuramento si è sfilato dando vita a dei gruppi autonomi. Non ho problemi a citarlo, ci confronteremo ogni volta che ce ne sarà bisogno. Ma quando si dice che Renzi ha una golden share, rispondo che la golden share ce l’ha anche il M5S, il Pd, Leu, Iv, ce l’hanno tutte le forze che sostengono il governo. Vedete, ragionare di golden share è sbagliato, lavoriamo per i cittadini”. “Parlare di golden share, è attribuire a una forza il compito di decretare vita o morte, ma noi stiamo lavorando per i cittadini”. “È chiaro che gli esponenti di forze politiche lavorano anche per incrementare il consenso, ma se diventa priorità rispetto all’obiettivo comune per i cittadini significa guardare a un interesse di parte, ci sono già passato. Io chiedo alle forze politiche quello che è normale: essere tutti concentrati e lavorare con spirito di squadra per lavorare a questo progetto politico”.

Giuseppe Conte lavorerebbe per i cittadini. Solo lui lavora per i cittadini? Chi gli ha dato questa aureola di essere superiore agli altri? Continui cosi Conte e finirà a fare lo smargiasso per le vie della città.