Intendiamoci. Toninelli è una persona a modo, intelligente, studioso, educato, garbato, cortese. In politica, però, è dichiaratamente un cretino. Non ne ha i tempi, non ne conosce la complessità, non avverte la responsabilità del ruolo chiamato a ricoprire.
Sul proscenio politico, sempre dalle parti dei 5 stelle ne arriva un altro della stessa fattispecie: Lorenzo Fioramonti (ed è così che viene confermata la regola di giovani grillini per bene e bravi ma del tutto sconnessi dalla situazione e dalle insidie della politica).
Il suo curriculum è un elenco di importanti riconoscimenti: premi, citazioni, la cattedra di professore ordinario di Economia Politica a Pretoria.in Sudafrica, al culmine di un lungo e proficuo percorso di ricerca, l’affidamento del Centre for the Study of Governance Innovation, una cattedra assegnatagli dall’Unione europea, un’altra dall’Unesco, la collaborazione con Joseph Stiglitz, per il quale ha scritto il primo capitolo di un libro sulla “Qualità della crescita in Africa”. Infine, ma non ultimo, a livello internazionale è noto per i suoi studi sui limiti del Pil come indicatore della crescita economica.
Ma tutta questa sua esperienza professionale si sfarina, si scioglie, si squaglia, si liquefà non appena gli viene assegnato un ruolo di Ministro. Nella logica grillina, uno vale uno, figuriamoci un tipo con un curriculum di tal fatta. Purtroppo, all’atto pratico, Lorenzo Fioramenti dimostra, politicamente, tutti i suoi limiti, le sue debolezze, i suoi difetti, le sue pecche: si muove come un pachiderma in una cristalleria. Ogni sua frase diventa un boato inconcludente. Prese tecnicamente, quelle sue frasi possono avere un senso, una logica, peccato che facciano a pugni con lo scenario politico del momento. Fieramonti appare, così, come un alieno atterrato or ora sulla terra, ignaro di tutto ciò che sta succedendo.
Ed è così che fioriscono minacce e proposte politicamente fantasiose:
- voglio 3 miliardi sulla scuola altrimenti mi dimetto (non ce ne sono per respirare e lui tomo tomo, cacchio cacchio chiede tre miliardi, seimila miliardi delle vecchie lire)
- l’iva sulle merendine va aumentata, dimenticando che il governo giallo-verde è nato all’insegna del blocco di qualsiasi aumento dell’IVA.
- Il crocifisso va rimosso dalle scuole, pensando di essere ancora in Sud Africa, a Pretoria.
- I ragazzi che a scuola scioperano e protestano vanno giustificati, dimenticando che a scuola vanno insegnati prima i doveri e poi i diritti.
E stamattina veniamo a conoscenza di suoi post o tweet violenti e sessisti contro polizia, donne e uomini che siedono in Parlamento. La goccia che ha fatto traboccare il vaso.
Gli stessi alleati di governo, e non solo la Lega e Fratelli d’Italia, hanno chiesto al ministro di chiarire: il ministro Fioramonti deve spiegare al più presto. Il suo silenzio in merito a quanto riportato in un articolo de Il Giornale non è sostenibile nel ruolo che ricopre. Il linguaggio d’odio, sessista, violento non è mai accettabile, ma quando viene utilizzato da chi si è assunto responsabilità importanti nei confronti del Paese e in particolare dell’istruzione, educazione e formazione delle nostre ragazze e ragazzi, è ancora più grave”.
Dai vertici del M5S, non si aspettavano di dover affrontare, dopo Toninelli, anche le fuoriuscite fuori luogo e senza senso politico del novello Ministro dell’Istruzione: “Fioramonti deve capire che ora è ministro. Dove limitare certe uscite, insomma certe proposte vanno concordate. Non può andare avanti di testa sua”. Di Maio non parla, ma l’imbarazzo è palese, soprattutto per questi post, appena scoperti, che rinviano a una letteratura pregna di terrorismo.
Fioramonti è diventato un problema.