Vertice tra Zingaretti e Di Maio: nuove alleanze e patto anti-Renzi è il titolo che è apparso stamattina 9 ottobre 2019 su Repubblica a firma di Tommaso Ciriaco. C’è di che preoccuparsi. Questi due signori dovrebbero accendere un cero a San Gennaro per tutto il resto della loro vita per come Matteo Renzi li abbia salvati dallo tsunami di Salvini già pronto a impossessarsi dell’Italia con l’aiuto delle due ruote di scorta, Berlusconi e Meloni.

È noto a tutti quello che è successo il 7 agosto scorso: Salvini, dopo aver avuto rassicurazioni da Zingaretti che mai e poi mai il PD si sarebbe alleato con il M5S, si reca da Giuseppe Conte e gli intima di rassegnare le dimissioni. Intervengono Renzi, da una parte, e Grillo, dall’altra. Renzi arriva a dare dell’irresponsabile o dell’incapace a chi accetta l’ultimatum di Salvini e, in questo modo, smuove la palude del PD e il sonnolento tran-tran di Zingaretti che sognava di andare alle urne per liberarsi dei ”renziani”. Grillo smuove il corpaccione dei grillini ancora ipnotizzato da Salvini.

Questa è storia. Ebbene, cosa fanno Zingaretti e Di Maio dopo essere stati graziati? Invece di ringraziare Renzi, ascoltandolo, consultandolo, creando condizioni di pacificazione, si incontrano di soppiatto per fargli la guerra.

Infatti, i due leader di Pd e M5S si sono visti due sere fa in un circolo sportivo sul Lungotevere a Roma, per due ore, in gran segreto e per la prima volta da soli. Discutono di cosa? Del rischio di una crisi per mano di Matteo Renzi. “Va tenuto a bada dovreste fare di più, bilanciare il suo attivismo, farvi valere“. “Soltanto con un patto di lealtà tra noi due – replica il segretario dem – possiamo difendere questo governo ed evitare la crisi“. Queste le frasi amorevolmente scambiate. E, al colmo dell’assurdo, si riferiscono a Renzi definendolo una “scheggia impazzita”, così come, ormai, i big del Pd liquidano il fondatore di Italia Viva durante i vertici al Nazareno. Così si è espresso Zingaretti durante il colloquio: “Luigi, sai cosa mi ha detto un sindaco che ho incontrato questo pomeriggio? Che tra voi del Movimento e l’opposizione di Salvini, rischiamo di fare la fine della mozzarella nel panino. Schiacciati. Ha ragione. Non possiamo consentirlo“.

Dopodiché, in un furore di parossistica paura, Zingaretti dà credito a voci insensate e spara: Renzi è tentato di far cadere Conte dopo la manovra per costruire una nuova maggioranza di governo con Movimento, Italia Viva, molti scissionisti provenienti dal Pd e pezzi rilevanti di Forza Italia. La proposta includerebbe per il grillino la poltrona di Palazzo Chigi. Bisogna fermarlo. Per Zingaretti è la scusa per guardarsi negli occhi e capire le intenzioni dell’alleato.

Che dire? Per Zingagretti, Orlando, D’Alema, Bersani e dirigenti vari del PD, il nemico da abbattere non è Salvini, ma Renzi. E si permettono di criticarlo perché è andato via dalla loro invidia, incapacità politica, arroganza moralistica.