Iva
Italia Viva e M5S pretendono che la clausola sia rimossa, senza se e senza ma, per assolvere a un impegno assunto all’atto della formazione del nuovo governo. Scongiurare l’aumento di Iva e accise sui carburanti, dall’1 gennaio 2020, vale 23,1 miliardi. Il Pd, invece, che accusa altri di andare in cerca di visibilità, ragiona di rimodulazione, ovvero di aumenti selettivi di Iva solo su alcuni beni di lusso, non perdendo l’abitudine a farsi del male. Salvini e Meloni non aspettano altro per poter dire, anche se si trattasse di un solo euro: ecco, vedete, aumentano le tasse.
Cuneo fiscale
I fondi a disposizione valgono 3 miliardi nel 2019 e 5,3 miliardi nel 2020. Il Pd vorrebbe intervenire dal lato del lavoratore, aumentando le buste paga. Mentre Di Maio vorrebbe un taglio dal lato delle imprese (sui contributi), per coprire l’introduzione del salario minimo. Italia Viva rivendica l’operazione 80 euro e giustamente ironizza con chi, tra gli amici del PD, all’epoca, parlò di mancetta e vorrebbe che il 2020 fosse centrato sulla donna e sulla famiglia, affrontando seriamente il problema della crescente preoccupante denatalità e concentrando, quindi, tutte le risorse disponibili su questo problema.
Famiglia
L’Italia Viva vorrebbe un assegno unico per ogni figlio da 240 euro al mese fino ai 18 anni. Il M5S sembra d’accordo ma il Pd si spacca tra chi vuole partire già nel 2020 e quanti, in contrasto con Italia Viva, puntano a riordinare gli incentivi nel triennio. Finisce che, per ora c’è solo un congedo di 10 giorni per i neo papà e asili nido gratis per i più poveri.
Ticket sanitari
Si va verso l’ abolizione prudente del superticket regionale da 10 euro. Salvo accelerazioni complicate, l’operazione sarà progressiva nel triennio, come per l’assegno unico per ogni figlio.
Ambiente
Italia Viva non vuole più tasse per nessuno. Con la manovra incentrata sul Green new deal si dovrebbe procedere al taglio ai sussidi ambientalmente dannosi, inserito nel decreto Clima, per ora sospeso. Ma tagliare i sussi di all’agricoltura è un problema non di poco.
Evasione, soglie e manette
Il tintinnar di manette fa litigare la maggioranza. M5S insiste con il carcere per i grandi evasori: colpire chi evade sopra i 50 mila euro, abbassare le soglie di punibilità, riportare la soglia del contante da 3 mila a mille euro, rendere le confische più rapide anche alle aziende. Misure fatte slittare in altri decreti.