Zingaretti e non solo (nella foto dei buoi troviamo anche Franceschini, Speranza e compagnia cantando) danno del cornuto all’asino Renzi.

Zingaretti continua a bollare le proposte dell’ex compagno di partito  come operazioni furbe che non gli porteranno voti, ma che intanto indeboliscono tutto il fronte della sinistra a vantaggio di Matteo Salvini.

Franceschini: il Governo Conte è l’ultimo di questa legislatura. Chi lo indebolisce con fibrillazioni, allusioni, retroscena di palazzo, fa il gioco della destra. Forse sarebbe ora di smetterla”. Lo scrive su twitter Dario Franceschini, ministro dei Beni culturali e capo delegazione del Pd al governo, in merito alle dichiarazioni di Matteo Renzi sul governo, pur senza citare il leader di Italia viva.

Speranza: “Rimettere in discussione Conte ora sarebbe un errore clamoroso, senza senso. La cosa più folle e più sbagliata oggi è parlare di noi e non delle cose da fare nel Paese”. “L’ultima cosa che dobbiamo fare ora è inseguirci con discussioni da fantapolitica” “la polemica ormai quotidiana e ci fa male, Renzi fa il gioco della destra».

Tralascio quelle di Calenda che puzzano di invidia lontano un miglio (non sarà che Urbano Cairo lo mantiene ospite fisso nelle trasmissioni de la7 per fargli da battistrada?) e quelle di Di Maio che sanno di incompetenza lontana 10 miglia e di demagogia spicciola buona per chi non conosce la complessità dei problemi.

La verità è una sola: Matteo Renzi l’asino cerca disperatamente di far capire ai suoi “alleati” che la manovra è stata scritta bene per ¾ e malissimo per 1/4: Su 30 miliardi da gestire, 23 vanno all’eliminazione dell’aumento dell’IVA che avrebbe significato una maggiore spesa per le famiglie italiane di 5-600 euro l’anno, 2 miliardi vanno a copertura di spese già definite in passato, 3 miliardi vanno a copertura del cuneo fiscale (40 euro in più al mese dal 1° luglio del 2020 *). Restano circa due miliardi. I buoi Zingaretti e company pensano di ottenerli con una serie di mini imposte o tasse: auto aziendali, sugar tax, plastic tax, rimodulazione dell’IVA, conferma della quota 100 e robe varie con tutta una serie di articolazioni fiscali da far perdere la testa a ogni commercialista oltre che fare incazzare tante categorie interessate. L’asino Renzi, invece, chiede che i due miliardi siano ottenuti riducendo di pari importo le spese per servizi dello Stato che sono lievitati in pochi anni, da quando lui era premier, da 139 miliardi a 149, oppure rinviando l’applicazione del cuneo fiscale di 3 mesi, oppure ancora rinunciando alla quota 100 che darebbe ampi spazi di manovra perché pochi fortunati non andrebbero in pensione 1 o 2 anni prima, ma in compenso lo Stato risparmierebbe 20 miliardi in tre anni. Altre che due!!!

A questo punto, sorge una domanda: chi avvantaggia Salvini? I buoi Zingaretti, Franceschini, Speranza, Di Maio che mettono tasse e imposte con procedure fiscali da azzeccagarbugli per cifre altrimenti recuperabili , oppure l’asino Renzi che fa proposte sensate assolutamente eque, trasparenti, facilmente applicabili e, soprattutto, che non fanno incazzare tanta gente?

*Nota.  Ottusi giornalisti in malafede  fanno il raffronto tra 3 mesi a 40 euro con 80 euro mensili  e dicono: come fa Renzi a dare 80 euro e toglierne 120? Ehi baluba: 120 euro son una cifra una tantum e stop. Gli 80 euro sono mensili per sempre. Erano considerati non una effettiva riduzione delle tasse, com’è stata ed è, ma una mancetta. Nessuno osa toccarla. Guarda un pò.