Certo, per i 5S sarebbe un rinculo non da poco. Massacrarono Renzi, allora segretario del PD che, con il famoso salva-banche, senza metterci un soldo pubblico, mise al sicuro i risparmiatori di alcune banche in difficoltà, tra cui l’Etruria e penalizzò banchieri azionisti e obbligazionisti. Ora, con l’appoggio di un PD rancoroso, vogliono salvare la Banca Popolare di Bari, e tentano di farlo in silenzio quasi di nascosto, mettendoci addirittura dentro pure un miliardo di euro, senza discussione alcuna. Da buttarsi da balcone per la vergogna. Tutto è successo ieri sera, alla maniera dei carbonari. Andiamo per ordine.

Ieri pomeriggio, nella conferenza stampa al termine dell’Eurosummit, rispondendo a una domanda proprio sulla banca pugliese, Giuseppe Conte aveva detto che “al momento non c’è nessuna necessità di intervenire per nessuna banca. Seguiamo con grande attenzione, ma abbiamo un sistema in buona salute, assolutamente”. Ma, all’improvviso arriva l’annuncio della riunione del Cdm, appena mezz’ora prima dell’inizio, fissato per le 21, con all’ordine del giorno: La crisi della Popolare di Bari. Lo schema è chiaro. Il Governo darebbe circa un miliardo a Mediocredito Centrale, altrimenti nota come Banca del Mezzogiorno, per rilanciare l’istituto pugliese.

Ma sulle banche il nervo è scoperto: i renziani non dimenticano gli anni di battaglia politica sul caso Etruria, piena di fango, contumelie e calunnie scagliate contro di loro dai vari Di Maio, Paragone, Di Battista. Conseguentemente, disertano il consiglio dei Ministri e sparano ad alzo zero.
Renzi: “Sembra che il Governo debba mettere dei soldi sulle banche: sorrido sotto i baffi perché noi non avevamo messo un miliardo per le banche, ma ci hanno fatto un sacco di polemiche, ora toccherà a M5s farlo. Se bisogna salvare i risparmiatori è giusto farlo, ma chi ha raccontato balle dovrà, alla fine, avere il coraggio di dire <lo abbiamo attaccato ingiustamente>. Il tempo è galantuomo”.
Marattin: “Le cose vanno fatte alla luce del sole, non con un Cdm convocato mezz’ora prima” spiega Luigi Marattin all’Huffpost. “Non siamo contrari a salvare le banche, perché significa salvare i territori e tutelare i cittadini, ma le modalità sono sbagliate. Bisognava prima far emergere il problema, portarlo all’attenzione dell’opinione pubblica, valutare chi è responsabile e poi intervenire”. Tanto più perché si spendono soldi pubblici, dopo che si è fatta una discussione infinita per un centinaio di milioni della plastic tax”. Poi la stoccata ai 5 stelle, sintomo di quella ferita, quella di Banca Etruria, mai rimarginata:”È quantomeno paradossale che usa questi modi chi per anni ci ha accusato ingiustamente di aver regalato soldi alle banche con dei blitz”.
Ettore Rosato: Dopo che per anni i #5stelle hanno costruito contro di noi la retorica sulle banche, oggi, con il Pd votano in CdM a difesa di chi avrebbe dovuto ben amministrare. Noi non ci stiamo e non parteciperemo a questo voto. In attesa di vedere come lo giustificheranno.

Qui, manco stessimo assistendo a una farsa, interviene Di Maio a dire: “Abbiamo sempre detto  (!!??!!??)  che aiuteremo i risparmiatori, non i banchieri  ……  pensiamo a un decreto che aiuti i risparmiatori, non gli amici delle banche…..

Una domanda a Di Maio, Di Battista, Paragone e altri della stessa pasta:  di grazia, quando scoppiò il caso Etruria, si fece un favore ai banchieri o ai risparmiatori? Non furono penalizzati proprio i banchieri azionisti della banca e salvati i risparmiatori e i lavoratori bancari? Non furono messi da parte addirittura anche gli obbligazionisti (investitori anche essi nei titoli della banca)? Non foste voi a fomentare una gazzarra indecente per rimborsare gli obbligazionisti aiutati anche dall’indecente comportamento di molti direttori di filiale di quella banca? Non dovreste chiedere scusa?

Non credo che Di Battista, fascista in pectore, Di Maio, democristiano in pectore, Paragone, leghista di ferro, abbiano questa modestia che appartiene solo ai grandi. Troveranno da dire e impapocchiare.