La “prescrizione” è regolata dagli articoli da 157 a 161 del Codice Penale. Essa è una delle varie cause della cosiddetta estinzione del reato. Rappresenta il venir meno dell’interesse dello Stato, dopo un determinato lasso di tempo, a proseguire nell’esercizio della azione punitiva.
Prima del 31 dicembre 2019, il tempo variava a seconda del reato commesso. A titolo esemplificativo: per un furto, il reato era prescritto ossia non era più perseguibile dopo 5 anni; per l’omicidio colposo si arrivava a 14 anni; per il reato, per il quale è previsto l’ergastolo, non esisteva la prescrizione. Questi tempi furono fissati nel 2017 da Renzi e dall’allora ministro della Giustizia Orlando per rimediare a leggi volute da Berlusconi che prevedevano tempi molto più ristretti. In risposta ai tanti ignari, il Governo Renzi non si pronunciò per l’eliminazione della prescrizione ma solo per l’allargamento dei tempi che Berlusconi aveva voluto più corti.
Dal 1° gennaio 2020, grazie alla legge Bonafede-Salvini, tutti i reati penali sono assimilabili all’ergastolo: non esiste più prescrizione e il reato può essere perseguito a vita, vale a dire che se non interviene una sentenza, il reato si estingue solo con la morte del processato, colpevole o innocente che sia.
Italia Viva di Renzi, Avvocati, gran parte della Magistratura, la maggioranza dei Costituzionalisti, buona parte della Sinistra e tutta la Destra ritengono aberrante la legge Bonafede-Salvini e chiedono che, prima di eliminare la prescrizione per tutti i reati, si proceda a una revisione della procedura di diritto penale per rendere equi i processi ed evitare che durino una vita. In attesa della riforma dei processi, si torni alla legge Renzi-Orlando.
Perché Renzi chiede che si torni alla sua legge in assenza di processi equi?
L’istituto della prescrizione del reato poggia la propria ragion d’essere su due pilastri:
- 1. Il principio di economia dei sistemi giudiziari;
- 2. l’esigenza di garantire un effettivo diritto di difesa all’imputato.
Per quanto attiene al primo aspetto, infatti, il passare del tempo spesso affievolisce l’interesse dello Stato a perseguire reati come dire che i costi diventano troppo elevati rispetto al risultato che si intende raggiungere.
Per quanto attiene al secondo aspetto, in linea con quanto previsto in materia di equo processo dall’art. 6 della Convenzione europea dei diritti dell’uomo, il processo deve avere una durata equa per evitare abusi da parte del sistema giudiziario.