Nel caso di Codogno – spiegava il virologo Fabrizio Pregliasco – il problema è in parte legato alla compresenza del virus influenzale, in parte alla sfortunata coincidenza di un paziente italiano senza apparenti fattori di rischio”. 

Il presidente del Consiglio Conte la vedeva in un altro modo nel senso che per lui l’ospedale di Codogno avrebbe sottovalutato i sintomi del primo paziente contagiato: “Abbiamo due focolai del virus, uno dei quali è nato, complice un ospedale che non ha osservato determinati protocolli, favorendo la nascita di uno dei focolai che cerchiamo di contenere con misure draconiane”

Ovviamente questa dichiarazione, fatta dal presidente del Consiglio su Rai 1, non è stata digerita dai politici lombardi che hanno risposto a palle incatenate.

L’assessore al Welfare della Regione Lombardia sbotta su Raitre: “Noi veniamo in maniera ignobile attaccati da un Presidente del Consiglio che, non sapendo di che parla, dice che non seguiamo i protocolli”… “una dichiarazione inaccettabile da parte di una persona ignorante”… “Sta emergendo la totale incapacità del Governo di gestire”.

Fontana, il Governatore della Lombardia: “Sono dichiarazioni infondate e inaccettabili”. … “Purtroppo abbiamo seguito i protocolli del governo” aggiunge il governatore. “Sono stato zitto, non ho fatto polemiche, però se accusano la Lombardia non posso tacere. Avevamo proposto di aumentare i controlli un mese prima che scoppiasse l’epidemia. Ci hanno accusato di essere razzisti, di diffondere il panico. Conte il 3 febbraio ha detto di fidarsi, ora ci attacca. Spero sia una voce sfuggita, altrimenti vuol dire che ha cambiato strategia”.

Per onestà intellettuale devo dire che questa volta i governatori del Nord hanno avuto ragione. Avevano proposto che tutti coloro di rientro dalla Cina fossero sottoposti a quarantena (meglio sarebbe dire quattordicena perché quattordici sono i giorni di incubazione del virus e non quaranta). Furono aggrediti in malo modo da tutti. Forse, se fossero stati ascoltati, oggi la situazione sarebbe meno seria.

In ogni caso siamo in presenza di una influenza più aggressiva delle altre da cui, salvo persone fragili con altre patologie, si può guarire. Pertanto, tutto dovrebbe essere ridimensionato e riportato a dimensione non terroristica. L’ansia che ha preso il sistema Italia a causa di scelte non opportune e a questi conflitti politici, può determinare una catastrofe economica.