È stato già ripetutamente detto e scritto che il vero giornalista è colui che tratta le idee, le elabora, le sviluppa; il giornalista normale parla di fatti, il giornalaio parla di persone. Anche a me capita di parlare di persone (in questo caso, di Travaglio) ma non vendo giornali, non campo su quel che scrivo e, soprattutto, riesco anche a sviluppare qualche idea e propagandare qualche fatto, Marco Travaglio, lui, no. Lui scrive quasi esclusivamente per maltrattare le persone e campa, alla grande, con quel che scrive, vende giornali, influenza le coscienze e, soprattutto, con il suo modo acido di trascrivere azioni e comportamenti, seppur fossero vere, avvelena l’acqua dell’informazione.
Oggi, tanto per non cambiare , nella sua articolessa “Incassese mica tanto” prende di mira, ancora una volta Sabino Cassese. Per chi non lo sappia riporto, in fondo, il curriculum vitae di questo insigne italiano. A leggerlo, gira la testa nel constatare cosa è stato Cassese nel mondo della Politica, della Organizzazione dello Stato e della Giurisprudenza. Qui mi limito a riportare la parte essenziale: Sabino Cassese (1935) è stato giudice della Corte Costituzionale. Professore di “Storia e teoria dello Stato” alla Scuola Normale Superiore di Pisa, insegnante di “Regulation, Adjudication and Dispute Settlement beyond the State” al “Master of Public Affairs” dell’”Institut d’Etudes Politiques” di Parigi, nonché “Global Dimensions of Democracy and the Rule of Law” al “Master in International Public Affaires” della School of Government della Università LUISS di Roma.
Per Marco Travaglio, invece, Sabino Cassese sarebbe un individuo in cerca di sistemazione, di un posticino al sole e di una pacca sulle spalle, tanto da supplicare Giuseppe Conte perché trovi un posticino a lui o a un suo allievo in una delle sue numerose task force, o magari nella prossima. Basterebbe poco, secondo il giornalaio, per farlo contento. Appena si accomoderebbe in poltrona, si ammansirebbe subito: non disturberebbe, non sporcherebbe, dove lo metti sta.
Perché tutto questa cattiveria gettata a piene mani su di un costituzionalista emerito? Semplicemente perché, da giorni, Sabino Cassese ha mostrato all’Italia come il “re Giuseppe Conte” sia nudo. Da giorni va ripetendo una sacrosanta verità: “A palazzo Chigi c’è un professore di diritto (Conte, ovviamente): avrebbe dovuto bocciare chi gli portava alla firma provvedimenti errati e solo successivamente rimediati. Pur tuttavia, continua la serie di norme incomprensibili, scritte male, contraddittorie, piene di rinvii ad altre norme”.
E questo, a Travaglio, che ha sposato in prime, seconde e terze notti la persona di Conte, non sta bene. Di qui, la vena del giornalaio prende forma e vita ancora una volta.
Nota Bene: Travaglio si è ben guardato dal nominare Renzi in questo articolo, sennò sai che altra scoppola giudiziaria sarebbe scattata.
Sabino Cassese (1935) è stato giudice della Corte Costituzionale.
Professore di “Storia e teoria dello Stato” alla Scuola Normale Superiore di Pisa, Insegnante di “Regulation, Adjudication and Dispute Settlement beyond the State” al “Master of Public Affairs” dell’”Institut d’Etudes Politiques” di Parigi, nonché “Global Dimensions of Democracy and the Rule of Law” al “Master in International Public Affaires” della School of Government della Università LUISS di Roma.
Si è laureato (1956) a Pisa, dove è stato allievo del Collegio giuridico della Scuola normale superiore.
E’ stato assistente volontario nelle Università di Pisa (1957-1960) e di Roma (1960-1964). Poi libero docente (dal 1964) nell’Università di Roma.
Ha fatto studi a Monaco di Baviera, a Friburgo, a Londra e una esperienza di lavoro all’Eni dal 1958 fino al 1962. Ha insegnato alla Facoltà di economia di Ancona a partire dal 1962 e ha lavorato come consulente alla programmazione (1962-1974).
Della Facoltà di Ancona è stato preside fino al 1974, quando si è trasferito a Napoli per un anno. Successivamente ha insegnato per otto anni alla Scuola superiore della pubblica amministrazione di Roma e dal 1983 al 2005 è stato professore ordinario all’Università di Roma “La Sapienza”, insegnando prima diritto pubblico dell’economia nella Facoltà di scienze politiche, poi diritto amministrativo, dal 1985, a Giurisprudenza. Dal 1991 al 1993 è stato direttore dell’Istituto di diritto pubblico della Facoltà di giurisprudenza e dal 2000 al 2004 presidente dell’Associazione Italiana dei professori di diritto amministrativo.
Dal 1961 al 2005 ha svolto una intensa attività al servizio dello Stato, quale componente o presidente di 50 Commissioni parlamentari e ministeriali, di membro del Comitato di amministrazione dell’Istat (1984-1990), di membro del Consiglio di amministrazione dell’Ufficio Italiano dei Cambi-UIC (1987-1991 e 1992-1993), di presidente della Commissione di garanzia per lo sciopero nei servizi pubblici (1990-1991), di presidente di Immobiliare Italia (1993), di membro e poi presidente del Comitato scientifico dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato (1992-1994), e di membro del Comitato scientifico della Commissione nazionale per le società e la borsa-Consob (1995-1998) e, al termine, di Ministro per la Funzione pubblica nel governo presieduto da Carlo Azeglio Ciampi (1993-1994).
Ha lavorato nel settore economico, pubblico e privato, prima come dipendente dell’ENI (1958-1962), poi come membro del Consiglio di amministrazione della Sezione di credito cinematografico della Banca Nazionale del Lavoro-BNL (1977-1989), come Commissario straordinario della Cassa di Risparmio di Calabria e Lucania (1985-1989), come presidente della Cassa di Risparmio di Roma Factoring (1989-1993) e, infine, come presidente del Banco di Sicilia (dal 2000 al 2005). E’ stato membro del Consiglio di amministrazione dell’Olivetti (1995-1996), del Consiglio di amministrazione di Autostrade (dal 2000 al 2005) e di Lottomatica (dal 2000 al 2005) e del Consiglio Generale delle Assicurazioni Generali (dal 2000 al 2005). E’ stato a più riprese membro del Consiglio scientifico della Confindustria (dal 1986 al 1993; dal 1996 al 1999 e a partire dal 2002 fino al 2005).
Ha tenuto conferenze e cicli di lezioni in diversi paesi (Stati Uniti, Francia, Inghilterra, Germania, Spagna, Norvegia, Belgio, Unione Sovietica, Polonia, Argentina, Cina, ecc.).
E’ stato “visiting scholar” all’Università di Berkeley (1965), alla Stanford Law School (1970, 1973-74 e 1981) e al Nuffield College di Oxford (1987, 1988 e 1989) e “Fellow” del Wilson Center di Washington (1983). E’ stato “Professeur associé” all’Università di Parigi 1 (1986) e all’Università di Nantes (1987), e “Global Visiting Professor” alla Hauser Global Law School della New York University (Fall 2004 semester e Fall 2010 semester) ed ha insegnato al Max-Planck-Institut für ausländisches öffentliches Recht und Völkerrecht di Heidelberg (2008).
E’ stato Presidente dell’European Group of Public Administration dal 1987 al 1991. Dal 1999 al 2005 è stato rappresentante dell’Università di Roma “La Sapienza” nel Consiglio di amministrazione dell’European Public Law Center-Centro Europeo di Diritto Pubblico.
E’ dottore “honoris causa” alle Università di Aix-en-Provence, di Cordoba (Argentina), di Paris II, di Castilla-La Mancha, di Atene, di Macerata e dell’Istituto Universitario Europeo di Firenze.
Ha diretto sessanta progetti di ricerca e il Progetto finalizzato sull’Organizzazione ed il funzionamento della pubblica amministrazione del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr) (1987-1994). Ha collaborato con l’Ocse alla riforma delle amministrazioni pubbliche dei paesi dell’Europa centrale ed orientale. E’ stato presidente dell’Istituto Adriano Olivetti (ISTAO) dal 1998 al 2000 e dal 2000 ne è presidente onorario.
Ha fatto parte dei comitati scientifici di numerosi istituti di ricerca, italiani e stranieri.
E’ stato vice-direttore (1971-2001) e, poi, dal 2001, direttore della “Rivista trimestrale di diritto pubblico” e direttore, dal 1995, del “Giornale di diritto amministrativo”. E’, inoltre, componente del Comitato scientifico di numerose altre riviste giuridiche italiane e straniere di diritto pubblico.
Ha scritto più di mille tra articoli e libri, in Italia e all’estero, nonché manuali di diritto amministrativo, di diritto pubblico e di diritto pubblico dell’economia. Tra le sue pubblicazioni recenti: “Le basi del diritto amministrativo”, VI ed., Milano, Garzanti, 2002; “La crisi dello Stato”, Roma-Bari, Laterza, 2002; “Lo spazio giuridico globale”, Roma-Bari, Laterza, 2003; “Universalità del diritto”, Napoli, Editoriale Scientifica, 2005; “Oltre lo Stato”, Bari, Laterza, 2006; “L’ideale di una buona amministrazione: principio del merito e stabilità degli impiegati”, Napoli, Editoriale Scientifica, 2007; “Il mondo nuovo del diritto”, Bologna, Il Mulino, 2008; “I tribunali di Babele. I giudici alla ricerca di un nuovo ordine globale”, Roma, Donzelli, 2009; “Il diritto globale. Giustizia e democrazia oltre lo Stato”, Torino, Einaudi, 2009; “Il diritto amministrativo: storia e prospettive”, Milano, Giuffrè, 2010; “Lo Stato fascista”, Bologna, Il Mulino, 2010; “L’Italia: una società senza Stato?”, Bologna, Il Mulino, 2011; “Lo Stato e il suo diritto” scritto con P. Schiera e A. von Bogdandy, Bologna, Il Mulino, 2013; “Chi governa il mondo?”, Bologna, Il Mulino, 2013.
Tra le pubblicazioni che ha curato di recente: “Trattato di diritto amministrativo”, II ed., Milano, Giuffrè, 2003; “Ritratto dell’Italia”, Roma-Bari, Laterza, 2001; “Istituzioni di diritto amministrativo”, III ed., Milano, Giuffrè, 2009; “Dizionario di diritto pubblico”, Milano, Giuffrè, 2006; “La nuova costituzione economica”, IV ed., Roma-Bari, Laterza, 2007; “Manuale di diritto amministrativo”; IV ed., Milano, Giuffrè, 2009; “Massimo Severo Giannini”, Roma-Bari, Laterza, 2010.
Ha svolto per trenta anni attività pubblicistica, scrivendo come editorialista su “Paese Sera” (1976-1982), “L’Espresso” (1976-1978), “Il Messaggero” (1978-1986), “La Stampa” (1986-1990), “La Repubblica” (1990-1999), “Il Sole-24 Ore” (1997-2003), “Il Corriere della Sera” (dal 2003 al 2005).
“Campano d’oro” dell’Università di Pisa (1992), ha ricevuto nel 1997 il “Prix Alexis de Tocqueville”. Dal 1988 è Grande Ufficiale della Repubblica italiana e dal 1994 Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine “al merito della Repubblica Italiana”.