Habemus Papam in Medium. Abbiamo un papa a metà. Tanto tuonò che non piovve ma… piovigginò. Si riapre a spizzichi e bocconi. Si pensava, a ragion veduta, che il sistema produttivo potesse ripartire tra il 4 e l’11 giugno; invece, si procederà a scaglioni con negozi che potranno riaprire il 18 e molti altri addirittura il 1° giugno. Il 4 maggio riapriranno grandi imprese che comunque  rischiano di saltare perché resta bloccata per troppo tempo la vendita al dettaglio dei loro prodotti. Molte aziende hanno già perso fette di mercato e ora rischiano di non riaprire o riaprire in forte affanno. Non è il dio danaro in discussione ma la vita familiare di milioni di persone per lo più lavoratori. Lascia perplessi, poi, il blocco totale delle funzioni religiose, salvo i funerali. Oramai è certificato che l’unico elemento che può contenere il contagio è il distanziamento a 1 o 2 metri tra le persone. Non si comprende perché non si è  predisposto un piano basato su questo elemento piuttosto che bloccare per settimane tutta la catena del sistema produttivo e, con esso, anche quello religioso che tanto potrebbe alleviare le coscienze.

Credo che gran parte degli italiani non pavidi e, soprattutto, preoccupati di assicurare una vita dignitosa a milioni di altri italiani che stanno rischiando il posto di lavoro, la sicurezza delle loro famiglie e la loro salute psichica mentale, abbia accolto l’informativa del premier Giuseppe Conte con l’amaro in bocca. Si aspettavano, mi aspettavo una scelta più coraggiosa. Ancora una volta, il Governo ha voltato le spalle alle imprese, ai lavoratori, alle famiglie e finanche alle esigenze religiose, piegandosi alle contraddittorie (neanche loro sanno come stanno le cose)  argomentazioni degli scienziati o meglio, facendosene scudo. Fa tristezza vedere che la politica non voglia assumersi maggiori responsabilità e sulla  bilancia pesi sempre e comunque il parere dei tecnici. Purtroppo questa storia continuerà per molto tempo ancora, almeno fine a che non ci sarà il vaccino o un governo più coraggioso, temerario all’inizio ma vincente alla fine. Deve essere chiaro che la salute non riguarda solo chi viene colpito da coronavirus ma anche quella psichica e fisica di chi sarà costretto a mendicare. Deve essere chiaro, altresì, che senza un sistema produttivo efficiente sarà molto difficile mantenere un sistema sanitario congruo, adeguato.  Tenere chiuso è la cosa più semplice. Ma il rischio di costruire una società in piena depressione, non solo economica ma anche psicologica, è molto grande. Gli italiani hanno dimostrato di aver diritto ad avere più fiducia.