Quando furono istituiti i vitalizi?

Questo privilegio, riservato a deputati e senatori, d’accordo tutti i parlamentari salvo uno solo di essi, fu istituito, in una seduta segreta del 21 dicembre 1954. Lo firmarono, quindi, tutti coloro che erano stati fascisti con Mussolini e partigiani, dopo la fine della guerra, con USA e URSS. Bastava una presenza minima in Parlamento per ottenere già al termine del mandata parlamentare, indipendentemente dall’età, una pensione molto soddisfacente. I poveri cristi, invece, dovevano aspettare i 60 anni e un versamento di almeno 15 anni di contributi previdenziali.

Esiste ancora questo privilegio?

Si e No. A fronte di questo privilegio invero scandaloso (bastava un niente per percepire la pensione), nel 2012, SOLO per i neo eletti, fu introdotto il metodo utilizzato per la generalità dei lavoratori, Per ricevere l’assegno servivano almeno 60 anni se si era accumulata più di una legislatura. Almeno 65 per chi aveva alle spalle un solo mandato. VICEVERSA gli ex parlamentari cessati prima del 2012 continuarono a percepire assegni pre-riforma: fino a 5 volte i contributi versati.  Nel 2018, però, anche questo ultimo privilegio cadde con delibere della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica.

Di cosa si sta tanto dibattendo ora?

E’ successo che ex parlamentari cessati prima del 2012 hanno fatto ricorso presso una commissione prevista dalla legge: Commissione Contenziosa istituita a Palazzo Madama, sede del Senato. Detta Commissione ha accolto il ricorso e ripristinato i vitalizi per detti senatori.

Come nasce Questa Commissione? Chi la nomina?

Dai documenti del Senato si apprende che la Commissione Contenziosa è uno degli organismi interni e di garanzia del Senato della Repubblica, si occupa di dirimere questioni riguardanti i ricorsi presentati da dipendenti del Senato.

La Commissione contenziosa è composta da sette membri la cui nomina è effettuata all’inizio di ogni legislatura dal Presidente del Senato della Repubblica, attraverso apposito decreto. Ne fanno parte, scelti dall’attuale Presidente Elisabetta Casellati:

  • tre senatori in carica: sono selezionati dal Presidente del Senato della Repubblica tra magistrati anche a riposo, professori ordinari o associati d’università in materie giuridiche anche a riposo, avvocati dello Stato, anche a riposo, e avvocati del libero foro;
  • due membri selezionati fra: magistrati delle supreme magistrature ordinaria e amministrativa, professori ordinari di università in materie giuridiche e avvocati con almeno venti anni d’esercizio. Possono anche essere persone a riposo che in precedenza hanno ricoperto i suddetti incarichi;
  • un Consigliere parlamentare;
  • un dipendente scelto dal Presidente del Senato tra una terna eletta votata dai dipendenti di ruolo del Senato.

I sette membri della Commissione contenziosa eleggono il Presidente e il Vice Presidente, scegliendoli tra i tre senatori. È attualmente presieduta dal senatore Giacomo Caliendo.

Come si è svolta la riunione che ha ripristinato i privilegi?

Alla riunione hanno partecipato in 5, dei 7 previsti: Giacomo Caliendo, forzista di lungo corso, due professori: Gianni Ballarani e Giuseppe Dalla Torre, il leghista Simone Pillon e l’ex M5s, fresca fresca di approdo al Carroccio, Alessandra Riccardi.
Il voto che ha riportato i vitalizi per gli ex senatori è finito tre a due. Hanno detto no i due leghisti, hanno detto si gli altri 3 con in testa il Presidente Caliendo. Per quest’ultimo il discorso è serio e grave perché ha agito in nregime di conflitto di interesse, essendo lui interessato, per sé stesso, al ripristino del privilegio.

Conclusione

La vicenda suscita profonda amarezza: questa decisione è intervenuta in un momento molto difficile per gli italiani