Un anno fa nacque, dietro la spinta di Renzi e Grillo, il governo giallorosso perché si doveva fermare chi, come Salvini, si era rivolto al popolo chiedendo pieni poteri. Nacque, ma nessuno la considerò una cosa seria, mai una cosa da farci un pensiero per il futuro, tant’è che Zingaretti non la voleva, preferendo andare a nuove elezioni per liberarsi di Renzi. Solo dopo qualche mese di governo, buttò il cuore oltre l’ostacolo, fantasticando su alleanze strategiche sempiterne. Renzi, convinto sostenitore di questo passaggio politico, considerò l’accordo, sul nuovo governo, come qualcosa di molto passeggero, il tempo di liberarsi di Salvini.

A distanza di un anno, Salvini non convince più neanche il suo specchio e si ritrova a straparlare da solo dopo che i sondaggi lo hanno visto precipitare dal 38 al 23%; il M5S, sotto la spinta di Conte, si converte in partito, butta alle ortiche ogni fantasiosa politica basata sulla morale piuttosto che su capacità e conoscenze e comincia a parlare di alleanze strategiche; Zingaretti, sempre più confuso,  non sa veramente quello che vuole. Applaude al nuovo corso del M5S, si dice soddisfatto ma, mentre lo dice, nega l’alleanza su Roma; Renzi, Calenda, Berlusconi aspettano di capire cosa può succedere; La Meloni approfitta di queste confuse rappresentazioni per arrampicarsi fino al 20% di consensi.

Intanto, di colpo, Di Maio si mette a fare lo statista, azzera i divari con il PD, sia sul piano politico che giudiziario, butta sotto il tappeto anni di accuse rivolte alla sinistra di essere dei criminali e si mette a dialogare fittamente con Zingaretti. Il PD, da parte sua, pensa poco alle strategie, timoroso di fare scelte radicali, di andare in mare aperto, di darsi una solida idea di società e seguirla, costi quel che costi. Il populismo lo ha sfiancato, ne ha ridotto la forza politica, con il rapido e inesorabile ritiro delle idee di sinistra, non praticate più nemmeno da chi dovrebbe rappresentarle. 

Io non morirò grillino e spero che le forze di centro ( -sinistra o -destra ) reagiscano, come di dovere, a questa deriva simil-populista senza radici e con una visione del futuro assistenzialista e pauperista da decrescita infelice. 

Intanto, Renzi non ha ritirato le denunce contro Grillo e ha deciso di portare avanti le cause giudiziarie contro di lui e i grillini che lo hanno criminalizzato per anni.