Penepole è una figura della mitologia greca, moglie di Ulisse, considerato disperso e morto nella guerra di Troia. Peneplope non volle credere alla sua morte e attese per vent’anni il suo ritorno. Non potendo una donna dell’epoca della sua casta vivere senza un uomo accanto, i Proci, nobile casata greca, si insediarono a casa sua pretendendo la sua mano per uno di essi. Ma Penepole (sembra che il suo nome derivi dal greco pēné, ossia tela) onde evitare di scegliere uno tra i nobili pretendenti, si inventò il famoso stratagemma della tela: di giorno tesseva il sudario per Laerte, padre di Ulisse, mentre di notte lo disfaceva. Avendo promesso ai Proci che avrebbe scelto il futuro marito al termine del lavoro, rimandava all’infinito il momento della scelta. 

Giuseppe Conte come Penepole. Sta diventando famoso per la sua abilità di tessere la tela colorandola di giallo-verde o giallo-rossa e, giorno per giorno, modificarla in un giallo intenso (no al Mes) oppure rosso canarino (disfacimento dei decreti sicurezza), oppure rosso pallido (modifica del reddito di cittadinanza) oppure incolore (stop alla quota 100). Abile manipolatore della situazione politica italiana, passa, dall’essere l’avvocato del popolo, all’essere l’avvocato della Lega o dei 5S o del Pd o anche, ultimamente, di Italia Viva, a seconda dei casi e dei momenti e non gli fa specie governare con Salvini o con Bersani, con Renzi o con Zingaretti. Senza escludere chi lo segue da dietro le quinte, Berlusconi.

Ma, allora è un Arlecchino, servitor di due, tre, quattro padroni! 

Per chi non la conosca, la esilarante commedia di Carlo Goldoni, Arlecchinoservitor dei due padroni, parla di Truffaldino, servo di due padroni, che, per non svelare il suo inganno e per perseguire il suo unico intento, ovvero mangiare a sazietà, intreccia la sua storia all’inverosimile, creando solo equivoci e guai. Truffaldino viene esaltato da Goldoni per la sua prontezza e scaltrezza, per la sua capacità di adattarsi e di sopravvivere. 

Allo stesso modo, il popolo italiano sta esaltando Giuseppe Conte, uomo scaltro che sa adattarsi ad ogni situazione, dimenticando che l’Italia è una Nazione bisognosa di visione, di progetti conseguenti e di coraggio di iniziativa, tutte qualità che Conte non dimostra di avere.