Non credo che occorrano molte parole per descrivere l’attività svolta da Guido Bertolaso in Italia nel ruolo di uomo delle istituzioni. Per chi non lo conosca, riorganizzò la Protezione Civile Italiana, anzi fu l’uomo che le diede l’ossatura che ancora oggi aiuta in modo efficace ed efficiente gli italiani tutti, in ogni luogo. Affrontò con efficacia le numerose emergenze cui siamo stati sottoposti nei decenni scorsi: dal terremoto dell’Aquila, all’emergenza rifiuti in Campania, agli incendi boschivi, dalla bonifica del relitto della Haven, ai Mondiali di ciclismo di Varese del 2008. Come capita a chi è molto esposto in ruoli delicati e importanti, fu coinvolto nell’inchiesta sugli appalti del G8. Dopo anni  di attesa per la chiusura dei processi, fu assolto “perché il fatto non sussiste“. Fu indagato anche per il terremoto dell’Aquila ma anche in questo caso è arrivata l’assoluzione.

Durante quegli anni di attesa, Marco Travaglio riempì pagine e pagine del suo giornale dando spazio ai fascicoli processuali che, per la capacità investigativa dei suoi giornalisti, riusciva a trovare sulla sua scrivania tutte le mattine, unita alla sua fantasia più sfrenata. Cosa lo scatenasse contro quest’uomo era un mistero, forse la sua famosa bramosia di scovare un presunto colpevole e sbranarlo fino a divorarne finanche le ossa. Quando Bertolaso fu assolto con formula piena non chiese scusa ma scrisse, testuale: “Essendo stato assolto nei processi, è passata la fake news che abbia fatto tutto a regola d’arte. Come se bastasse non commettere reati, o non farsi scoprire, per essere un fenomeno”. Notate dove arriva la cattiveria di questo giornalista quando ipotizza che l’assoluzione sia arrivata perché Bertolaso sarebbe stato capace di non farsi scoprire.

A causa dei processi, finiti, come detto, nel nulla, Bertolaso lasciò ogni attività e tornò in Africa a curare da medico, come aveva fatto per anni, i malati di quei poveri paesi. Lo ritroviamo in Italia  e sui giornali all’inizio del 2020 quando il Governatore della Lombardia lo chiamò per ottenerne un aiuto contro il profilarsi di una situazione insostenibile quale è stata la pandemia da Covid19. In particolare, Bertolaso fu chiamato, stante le sue esperienze, alla realizzazione del progetto di un ospedale dedicato ai pazienti Covid19 presso le strutture messe a disposizione della Fondazione Fiera di Milano al Portello. Per quell’incarico Bertolaso riceverà un compenso simbolico pari ad un euro. 

La sfortuna o una certa imprudenza vollero che Bertolaso restasse infettato proprio da detto virus. Travaglio non si fece scappare l’occasione per storpiare il nome di Bertolaso in Bertoleso. Successivamente, si scoprì che Bertolaso è mezzo sordo, dunque per parlare con gli altri deve necessariamente avvicinarsi a essi e tendergli l’orecchio. E qui l’ironia di Travaglio emerse in tutta la sua cattiveria tanto da indurlo a scrivere: “probabilmente il Consulente per l’emergenza Coronavirus non sa che “se non c’è distanza di sicurezza di almeno un metro, il virus può attaccare.” I bambini ne sono consapevoli; l’ex capo della Protezione Civile no”.

Ma tutto questo non bastò a Travaglio per ridurre la produzione della sua bile. Puntò il dito contro la realizzazione della struttura antiCovid19 voluta dalla Regione Lombardia e iniziò a cannoneggiarla prima deridendo la decisione che di 600 posti di terapia intensiva, promessi inizialmente, se ne realizzassero solo 200.  Poi dichiarando che forse sarebbero stati 50 e, infine scrivendo una falsità: l’ospedale avrà “14 posti letto secondo alcuni e 24 secondo altri.” In effetti i posti letto di una struttura all’avanguardia furono effettivamente 200. Ma Travaglio, in presenza del calo delle infezioni del maggio scorso, con la bava alla bocca, imperturbabile, titolò un articolo di un suo giornalista: L’ospedale nel deserto alla Fiera di Milano, tanto rumore per nulla, dando a intendere che la Regione avrebbe buttato al vento una montagna di soldi, inutilmente.

Oggi, 12 ottobre 2020, è stato divertente osservare in Tv Guido Bertolaso con un estintore tra le mani e sentirgli dire: In Italia, a cominciare da certi giornalisti, la parola prevenzione è sconosciuta. Tutto ci viene addosso all’improvviso perché manca la prevenzione, manca il coraggio di prevenire i fenomeni e si contano solo tragedie e disastri. Vedete questo estintore? Si trova dappertutto, in ogni luogo pubblico o privato aperto al pubblico. Costa tanto e viene usato raramente, ma al momento opportuno salva vite umane. Così l’ospedale costruito in fretta e furia alla Fiera di Milano, un ospedale all’avanguardia che non è, fortunatamente, servito molto finora ma, da oggi in poi, può accogliere anche i malati di quelle regioni non attrezzatesi, ora che l’infezione sta riprendendo forza.

A Travaglio, se davanti alla Tv, saranno scoppiati milza e fegato. Ma la bile prodotta gli porterà a inventarsi altre cattiverie.