Il Candide di Voltaire, al secolo François-Marie Arouet (1694-1778), è a metà strada tra un racconto filosofico e un romanzo di viaggio e di formazione che critica la massima ottimistica secondo la quale “tutto è bene”. In esso si racconta di Candido, giovane piuttosto ingenuo e buono di cuore, che finisce sotto le cure del precettore Pangloss. Questi gli insegna la dottrina per cui tutte le cose del mondo reale vanno “nel migliore dei modi nel migliore dei mondi possibili”. Purtroppo, costretto a peregrinare per tutto il mondo, scopre i numerosi vizi umani come il fanatismo, il gioco, la stupidità, l’accidia, l’invidia, la malevolenza, la delinquenza, l’egoismo. Candido, disilluso, si ritira in una fattoria, dove, anziché filosofare, decide di dedicarsi al lavoro del suo “orticello”.
In Alto Molise abbiamo un altro Candido, di nome e di fatto, il quale ha avuto modo di riscontrare, dopo anni di vita politica locale regionale, come nella nostra regione tutto vada male. Sue sono le dichiarazioni: Siamo a un punto di non ritorno Si assiste a un depauperamento ulteriore di un’area che , in Italia, ha la percentuale massima di spopolamento Da noi ci calpestano Viviamo in un’area in cui non esistono i tempi tecnici per salvare una vita in pericolo Tutto ruota sul maledetto disavanzo della sanità molisana, costretta a continuo commissariamento Siamo in presenza di un pozzo senza fondo: si tagliano ospedali e posti letto ma i costi, invece di diminuire, continuano ad aumentare C’è una sperequazione spropositata a favore della sanità privata. Eppure, quando lo si incoraggia a prendere realmente le distanze da questa regione che ha dilaniato l’Alto Molise, Candido si rifugia, candidamente, in sorrisetti ironici, in epiteti dispregiativi verso coloro che dicono le stesse sue cose ma ne traggono le conseguenze quali: Non esiste motivo valido al mondo perché resti in piedi la Regione Molise. Non gli bastano ancora i numerosi vizi che dilagano nella politica regionale molisana verso il nostro territorio. Resiste ancora. Pensa ancora che la Regione Molise sia il meglio.
Al Candido, di nome e di fatto, si unisce oggi un novello Candido di nome Giovanni, per gli amici Nino, di fresca nomina a vice-sindaco di Agnone. Dopo aver dichiarato mai in politica per poi buttarcisi a capofitto e dopo aver trionfato alle elezioni comunali: con noi tutto potrà essere più facile, noi affronteremo meglio problemi decennali dell’ospedale e del territorio, sapremo trovare appoggi e soluzioni per lo sviluppo di Agnone, candidamente, tomo tomo, cacchio cacchio, dopo neanche un mese dalla sua nomina, dichiara: Anche io come Candido (di Capracotta), sono convinto della volontà purtroppo mortifera che alberga nelle intenzioni di Asrem, nel silenzio dei commissari e del presidente regionale. Abbiamo avuto incontri a tutti i livelli regionali ….ma ho tratto la convinzione che (noi dell’Alto Molise) siamo un fastidio di cui a Campobasso farebbero volentieri a meno.
T’è capì, dicono a Milano.
Stando così le cose, farebbero meglio i Candidi dell’Alto Molise a ritirarsi dalla politica e dedicarsi all’orticello. Invece, loro e con loro quelli di prima, continuano a illudere la nostra gente, in comunella con i vari Frattura, Facciolla, Fanelli, Di Iorio, Toma e Di Lucente, continuano a portare l’acqua alle correnti di partito nazionale che poi la utilizza per i centri provinciali di Cb e Is, continuano a ostacolare l’elezione di una amministrazione che, attraverso una lista unica, rappresenti tutta la cittadinanza e non sia legata solo a un partito regionale e nazionale di destra o di sinistra, continuano a mettere i bastoni tra le ruote a chi da decenni va predicando che l’unica via di uscita da questo scenario mortifero è la riaggregazione con l’Abruzzo.