Qualche giorno fa i pm fiorentini hanno inviato un avviso di garanzia a Renzi, Boschi e Lotti per finanziamento illecito alla Fondazione Open. Di tutta evidenza l’assurdità dell’avviso che confonde Fondazione con Partito Politico e contiene uno strafalcione incredibile: Boschi viene confusa con Guerrini. Salvo Travaglio, il mestatore travagliatore che ha elevato in alto le sue urla per sollecitare il Quirinale a censurare Renzi, reo di aver deriso questo avviso, nessuna persona con un minimo di cervello si era esposta a sostenere le tesi dei pm fiorentini. Di più, oggi arriva una dichiarazione di un uomo di legge che ben se ne intende di finanziamenti ai partiti: Antonio Di Pietro.   L’ex pm di Mani Pulite e anche ex leader di Italia dei Valori, spazzato via dalla scena politica per una inchiesta proprio sui finanziamenti al suo partito, è stato molto chiaro e tranciante in proposito. «Il sistema delle fondazioni – ha dichiarato – così come è strutturato attualmente ha dei buchi enormi. Alcune fondazioni vengono utilizzate per occultare patrimoni o utilizzare patrimoni non trasparenti. Non sono certo amico di Renzi, però bisogna essere obiettivi. Non ho ancora capito quale sia la violazione della legge da parte di Renzi. Se dovessimo uscire dal binario, per cui il magistrato si deve occupare del reato solo dopo che è stato commesso, si corre il rischio di chiedere ai magistrati di risolvere i problemi che dovrebbe risolvere la politica. È la politica che deve fare una legge di trasparenza sulle fondazioni. La Magistratura potrà solo applicare la legge, dopo che questa verrà emanata. Oggi, detta legge non c’è.».