1. Leggere i post di Di Maio, con i quali ci fa sapere di essere diventato novello Gesù Cristo, è divertentissimo. Infatti ha scritto: “….abbiamo convertito il 300% di contratti da tempo determinato a tempo indeterminato“. Posso presumere che volesse dire qualcosa d’altro, ma non so che cosa, poiché convertire il 300% dei contratti da tempo determinato a tempo indeterminato è operazione impossibile, almeno secondo le leggi che governano questo universo. I contratti possono essere convertiti in una forchetta che va dallo zero al cento per cento, e tutti i numeri che stanno in mezzo: non ne converti nessuno (0%), ne converti alcuni (10%-20%-40%), li converti tutti (100%). Invece, secondo la rivendicazione di Di Maio, e probabilmente nell’ambito della sconfitta della povertà, il governo parzialmente stellato ne ha convertiti in un numero maggiore del totale, tre volte di più: ha preso cento lavoratori precari e li ha convertiti in trecento lavoratori con posto fisso. L’unico precedente nella storia dell’umanità è rintracciabile nei Vangeli, quando Gesù Cristo moltiplicò i pani e i pesci.

2. Il Movimento 5 stelle nacque con un DNA particolare: la democrazia diretta, da difendere con le unghie e i denti. Ora non va più di moda. Il meccanismo, voluto da Casaleggio padre, non va più bene. Troppo indipendente. Il gruppo stellato al governo non si fida più. Basta con la democrazia diretta. Ne va della sopravvivenza di migliaia di soggetti beneficiati da una ventata di fortuna che non saprebbero che fare della loro vita. E, quindi, basta con Rousseau. Non si fida più del voto su Rousseau. Tutto va deciso all’interno dei gruppi parlamentari, al chiuso delle stanze. Al diavolo la trasparenza. Lo streaming? una barzelletta!! Uno vale uno? Una panzana!!

Di Battista sarà pure un capopopolo alla Masaniello, ma almeno, nella sua follia rivoluzionaria, è coerente