È impressionante il numero esorbitante di medici che, nel sud Italia, diventano sindaci o consiglieri regionali o deputati al Parlamento. In Calabria il 50% dei consiglieri regionali sono medici (e la Sanità fa pena). Meno evidente ma ugualmente significativa è la situazione in Molise, Campania e Basilicata. Tipico di un ambiente che spaccia il dovere alla salute come favori. Povera gente, alla ricerca del minimo indispensabile per sopravvivere, vede in questa gente dei benefattori e non dei semplici professionisti.  Credo che chi entra nella confidenza e nel favore di una persona, di una famiglia, di gruppi di famiglie per avvenimenti che spesso sono legati a drammi dovuti ad una malattia o, peggio, semplicemente per ottenere un proprio diritto sanitario trasformato in “favore”, dovrebbe fare un passo indietro.  La soluzione al problema? 

La soluzione al problema venne offerta dal
dr. Onofrio Caputi Iambrenghi già alcuni anni fa. 
Segue qui sotto la sua dichiarazione

Io ritengo che la soluzione dovrebbe essere la stessa che i giudici, gli appartenenti alle forze dell’ordine sono obbligati ad osservare:

  1. aspettativa dal momento della presentazione (si eviterebbe lo squallido spettacolo di ambulatori o ospedali pubblici trasformati in comitati elettorali!); 
  2. dopo l’esperienza politico amministrativa (positiva o negativa che sia stata) l’ex candidato torna a prestare servizio in un distretto se non addirittura in una ASL non coincidenti con il territorio della competizione elettorale. Questa semplice regola potrebbe finalmente far decantare i veri meriti amministrativi riducendo al minimo fenomeni che spesso configurano un voto di scambio (della peggior specie perché giocato sulla salute delle persone più deboli). 

Per non parlare degli aspetti comici che pur nella sgradevolezza mi fanno sorridere: un mio caro collega ci poteva risparmiare “la giusta terapia per Ruvo di Puglia”. Ho avuto notizie di un “prezzario” in termini di voti delle prestazioni mediche e chirurgiche non tanto in funzione del livello della prestazione quanto piuttosto della numerosità dei nuclei famigliari coinvolti: facendo un esempio chirurgico, un’ernia di un componente di una famiglia numerosa deve avere la precedenza su un tumore maligno di un single (a cui dovremmo chiedere di ripassare dopo le elezioni!)…… Buona fortuna a tutti.