Lo storico ed accademico italiano, Ernesto Galli della Loggia, sul Corriere di oggi, spiattella in modo elegante ma preciso lo stato di irresponsabilità del sistema politico italiano, elencandone tutti i difetti.
Da tre anni, abbiamo, come presidente del Consiglio — caso mai verificatosi a memoria d’uomo in alcun regime democratico — un signor nessuno mai presentatosi in alcuna competizione elettorale, privo di qualunque immagine pubblica precedente, estraneo a qualunque affiliazione che potesse farne indovinare le idee e i valori.
E come l’esperienza ha dimostrato, disposto, proprio perciò, a essere qualsiasi cosa, ad abbracciare qualunque punto di vista, a presiedere coalizioni di governo e a promuovere leggi le une l’opposto delle altre.
E, ancora, ci ritroviamo con una rappresentanza parlamentare composta di uomini e donne in grandissima parte sconosciuti ai propri elettori, con senatori e deputati eletti unicamente grazie alle loro relazioni personali con un pugno di oligarchi padroni di fatto delle liste elettorali, e quindi delle elezioni; con un Parlamento oggetto di un meritato dileggio per il semianalfabetismo di tanti dei suoi membri, per la loro dabbenaggine e la loro miseria culturale, per la penosa vanità e l’infantilismo argomentativo dei loro interventi.
La conseguenza di tutto ciò sta nella deprecabile situazione che consente a un partito di sedere pressoché in permanenza al governo e dominare da sempre l’assegnazione di centinaia di incarichi pubblici di vertice. E non si vergognano, i suoi dirigenti di dipingere di continuo l’eventualità di un ricorso alle urne come la massima sciagura possibile, a considerare la volontà dei cittadini come un fastidioso inconveniente di cui sarebbe meglio fare a meno.
Tutto ciò è semplicemente irresponsabile.