Per chi non la conosce, riassumo qui di seguito la storia della Rana Bollita: Immaginate una pentola piena d’acqua fredda in cui nuota tranquillamente una piccola rana. Un piccolo fuoco è acceso sotto la pentola e l’acqua si riscalda molto lentamente. L’acqua piano piano diventa tiepida e la rana, trovando ciò piuttosto gradevole, continua a nuotare. Ora l’acqua è calda, più di quanto la ranocchia possa apprezzare, si sente un po’ affaticata, ma ciò nonostante non si spaventa. Ora l’acqua è veramente calda e la rana comincia a trovare ciò sgradevole, ma è molto indebolita, allora sopporta e non fa nulla. La temperatura continua a salire, fino a quando la rana finisce semplicemente cotta bollita. Se la stessa rana fosse stata buttata direttamente nell’acqua a 50 gradi, con un colpo di zampe sarebbe immediatamente saltata fuori dalla pentola. Ciò dimostra che, quando un cambiamento avviene in un modo sufficientemente lento, sfugge alla coscienza e non suscita nella maggior parte dei casi alcuna reazione, alcuna opposizione, alcuna rivolta.
Renzi ha reagito in modo duro (per me non sufficientemente) alla lentezza con cui il Governo Conte stava affrontando la situazione con il rischio di portare la Rana-Italia alla piena bollitura: ha ritirato la sua delegazione al Governo. Chi lo odia non entra nel merito della questione ma si rifugia nel peggiore dei comportamenti, spostando la questione dal merito alla persona: è antipatico, sgradevole, matto, idiota, ha un brutto carattere. Non vuole, quindi, prendere atto che Renzi ha posto, non tanto al Governo quanto al Paese, tre problemi serissimi, come ampiamente riconosciuto da tutti, salvo i faziosi.
- Metodo: Italia Viva è nata per evitare che Salvini prendesse i pieni poteri; è inaccettabile che, ora, anche Conte ambisca allo stesso ruolo, allorché negli ultimi sei mesi Giuseppe Conte non ha mai risposto ai segnali di preoccupazione circa il rispetto delle Istituzioni Democratiche, come le opache modalità di gestione del procedimento legislativo, l’utilizzo ridondante dei DPCM, l’eccesso di dirette a reti unificate per semplici comunicazioni sanitarie, la scelta di non cedere l’Autorità delegata ai servizi segreti, il mancato rispetto delle forme parlamentari.
- Merito: C’è l’emergenza pandemica, ma non è l’unica emergenza. Ci sono anche, e in modo preoccupante, l’emergenza economica e quella sociale. Decine e decine di cantieri che creerebbero decine di migliaia di posti di lavoro sono fermi da molto mesi per mancata nomina dei commissari; manca la scelta sul lavoro per far fronte ai licenziamenti che seguiranno, tra poco, alla fine del loro blocco;
- PNNR ovvero Il Recovery Plan: mesi di Task Force (Colao), Stati Generali, riunioni fiume, hanno partorito un piano senz’anima, senza costrutto e senza una visione del futuro, con poste ridicole su sanità e turismo e con poca attenzione agli investimenti; è stato ritoccato, accettando alcune critiche, ma non in modo accettabile; eppure, si tratta del più grande investimento che l’Italia può permettersi in questo momento; questa occasione è irripetibile.
Ora, la discussione è stata aperta. Vedremo se il Governo saprà trarne coscienza. Di sicuro, senza le dimissioni delle ministre di Italia Viva, la discussione non si sarebbe aperta e la rana starebbe cuocendosi e bollendo.