La mente è quella di Goffredo Bettini, appassionato comunista romano, pensatore, illustratore del mondo progressista, anche ventriloquo di Zingaretti, uomo di potere anche senza potere, anche consigliore di Giuseppe Conte, anche Richelieu dell’alleanza tra Pd e Grillo.

Anche il fiele è quello di Goffredo Bettini. Lo condisce con considerazioni che danno il senso della sua totale incomprensione di come la storia proceda velocemente oltre il suo usurato comunismo in salsa romana. Parte da lontano, il Goffredo, per poi sfogarsi in modo vigliacco e volgare contro l’uomo che lo ha sconfitto e ne ha sfarinato il suo pensiero coltivato alla corte di D’Alema, Bersani, Cuperlo, e varie anime perse del comunismo novecentesco. 

Ecco cosa ha dichiarato al Fatto Quotidiano: ”Il grande distruttore (Renzi) vedrà presto che il Palazzo che ha bombardato anziché sbriciolarsi è ancora ben saldo. Anzi, ha il cemento armato per sostenere il peso di qualunque esito della crisi. L’alleanza tra Pd, Cinquestelle e Leu è intatta e ora ha anche una nuova prospettiva con la presenza di Conte. Si confonde il cannone con la pistolettata, la deflagrazione con la fiammata della bombola del gas. Siamo di fronte alla pistolettata. E presto chi ha impugnato quell’arma si vedrà estromesso da ogni gioco perché nessuno si fiderà più di lui. Resterà con la soddisfazione di aver sfregiato Conte ma con più niente in mano. …… Io lo vedo perso nella sua disperante condizione di non avere un futuro. E chi ne è privo non ha storia da narrare o progetto da scoprire, ha da pestare i piedi solo nella cronaca minuta, l’oggi è già ieri, già dimenticato”.

Chiara dichiarazione di chi ha perso, e malamente, tutta la partita politica giocata da tempo direttamente, per conto suo, e indirettamente, per conto terzi, da posizione di retroguardia che la storia ha sconfitto. I giornalisti, per godere del suo punto di vista, gli hanno offerto quotidiane pagine zuccherose. Oggi, salvo Travaglio, nessuno avrà più bisogno di raccogliere il suo pensiero; potrà, così, tornarsene senza problemi al suo luogo di spensieratezza, in Tailandia. 

Bettini rappresentava la sintesi di un pensiero triangolare, il trittico del potere Conte-Zingaretti-Grillo. Oggi, al tempo dell’era Draghi, è degradato di ruolo e raccoglie nella sua persona la sintesi della sconfitta.