Questa espressione, Tengo Famiglia, è attribuita a Leo Longanesi, giornalista, scrittore, editore, pittore, disegnatore, caricaturista e aforista italiano.  Con essa si tende a indicare un alibi che l’individuo utilizza per giustificare alcuni comportamenti (azioni, ma anche omissioni) che sarebbero altrimenti moralmente disdicevoli, o ignobili, o perfino fortemente devianti.

È il caso eclatante di Walter Biot, l’ufficiale della Marina Militare arrestato per spionaggio dai carabinieri del Ros, il quale, davanti alla accuse infamanti di traditore della Patria, si è giustificato dicendo: ho 4 figli, di cui una malata, e 4 cani. La frase pronunciata dall’ufficiale è tipica del Tengo Famiglia ed è emblematica del vizio italiano di scendere a patti con la propria coscienza per porre la famiglia al disopra di ogni altra cosa, come fosse una istanza superiore, facendo di tutto per rendere compatibili le proprie scelte con l’esigenza di salvaguardare l’integrità o la sussistenza, fisica o economica, del proprio nucleo familiare o anche solo per garantirne la persistenza dello status sociale raggiunto.

Purtroppo, la questione è antichissima e riguarda molto da vicino la nostra cultura permeata da nepotismo e familismo amorale che rifiuta l’appartenenza a una società civile, considerandola estranea o addirittura  nemica. Ne parlano i grandi autori latini, ne parla Dante nella Divina Commedia, ne parla la storia della Chiesa con Sisto IV della Rovere che appoggiò la Congiura dei Pazzi nella Firenze del Quattrocento per assecondare le ambizioni dei suoi nipoti; con Alessandro VI Borgia che fece cardinale suo figlio, il Valentino. La pratica di favorire i famigli era così radicata che già il Concilio di Trento dovette stabilire che ai parenti di Sua Santità non potesse andare più di un Vescovado; lasciando aperta però la porta delle abbazie, che si riempivano di raccomandati.

La società italiana si è permeata, nel tempo di quella mentalità, fino a invadere sfere politiche, economiche e sociali. Quella mentalità, fra l’altro, sarebbe la stessa che anima i mafiosi; da questo punto di vista, fra la corruzione delle élites borghesi (Mani pulite è molto recente) e i crimini di Cosa Nostra ci sarebbero solo differenze di scala.