Molti «Putiniani d’Italia» o ex-comunisti che, nonostante la libertà di pensiero, azione e impresa di cui godono grazie al sistema illuministico occidentale (alcuni sono diventati anche ministri della Repubblica), preferirebbero che la Russia non incontrasse opposizione in Ucraina e che gli ucraini rinunciassero alle loro libertà per evitare che Putin si arrabbi. E disprezzano o deridono coloro che sono contrari a chi dice né con la Nato e né con la Russia e sono, quindi, favorevoli ad aiutare militarmente gli ucraini. Li assimilano facilmente a destrorsi che si bevono, da ebeti, tutto ciò che racconta la narrazione dei guerrafondai.
Peccato per loro che chi ha vissuto sulla propria pelle la guerra per la libertà negata, e riconquistata a costo di milioni di morti, la pensi in modo del tutto diverso da loro, fino a costringerli a vergognarsi delle sciocchezze che dicono, obnubilati come sono nella lotta contro il sistema democratico occidentale.

Secondo SERGIO MATTARELLA,l’attacco russo colpisce le idee fondanti della Liberazione: «Sono i valori della Resistenza che ci interrogano»
CARLO SMURAGLIA ha equiparato la resistenza ucraina a quella italiana del ’43-45, dicendosi favorevole agli aiuti militari.
LILIANA SEGRE ha ricordato che non è concepibile nessuna equidistanza se vogliamo essere fedeli ai nostri valori.
Non credo ci sia bisogno di aggiungere altro
Enzo C. Delli Quadri