Toglietegli il fascicolo già preparato per le sue difese in tribunale ed ecco che l’ex Presidente del Consiglio Conte-1, con la lega, e Conte-2, con Liberi e Uguali, perde il filo del discorso per diventare un barricadiero alla Di Battista ma senza un minimo di stile dibattistiano e, soprattutto, con discorsi monocordi che fanno a pugni con logica, ragione e politica.

Sappiamo, più o meno tutti, della sua veemente reazione, alla notizia, peraltro vecchissima, tanto che lui stesso, al governo, ne aveva condiviso il contenuto, dell’aumento delle spese per il riarmo italiano, dall’attuale 1,2 fino al 2% del PIL. Fuori dai giochi della Politica che conta, dopo essere stato spodestato, parla solo di argomenti ad uso e consumo di “gente povera”, cioè con redditi al limite della sopravvivenza, e di “povera gente”, di gente, cioè, che non ha la possibilità di cogliere, fino in fondo, tutti gli aspetti di complessi problemi economici geo-politici che danno grattacapi anche a che li ha studiati a fondo. In termini più semplici, si è messo a parlare alla pancia della gente piuttosto che alla sua mente, con una visione miope del futuro, simile e molto cara a molti meridionali dell’ottocento, i quali, alla domanda, Francia o Spagna, rispondevano “Basta che se magna”.
Infatti, le sue parole sono state sostanzialmente queste: Non possiamo investire in fondi straordinari nel riarmo mentre la “ggente” è alle prese con l’aumento delle spese per le bollette!!! Sic. Sembrerebbe, ma non è così, che anche Conte, come la “povera gente” non sappia che Paesi civili e nobili come Finlandia, Svezia, Estonia, Lettonia, Lituania, dopo Polonia, Romania, Cechi e Slovacchi, stiano premendo per entrare nella Nato, stiano, cioè, premendo per un riarmo voluto e desiderato per proteggersi dall’aggressione e dalla protervia dell’Orso Russo proteso alla ricomposizione dell’Unione delle Repubbliche Sovietiche (URSS). Per questi Paesi non si pone il problema di scelta tra la libertà, da una parte, e un’ora di termosifone, dall’altra. La scelta loro è netta: per la libertà, costi quel che costi. Conte lo sa, ma preferisce il populismo becero e la demagogia spicciola.
Messi da parte gli aspetti che attengono a questioni di dignità di un individuo e di una nazione, come libertà, indipendenza, autonomia, non è che possiamo stare allegri ascoltandolo su altri argomenti, perché non ve ne sono, ovvero l’argomento è uno solo, è sempre lo stesso, monocorde e contraddittorio.
Infatti, ospite di Tiziana Panella a Tagadà, su La7, nella puntata del 20 dicembre, ha così risposto a Tommaso, il nipotino della conduttrice, sul suo futuro: “Quando sono uscito da Palazzo Chigi anziché tornare a fare l’avvocato e il professore universitario ho deciso di continuare a fare politica per far del bene per la comunità nazionale e per tutti i bambini come te …..e …… per tutti gli anziani.
Nella sua dichiarazione di attenzione per i bambini, gli anziani vengono ripresi per la coda, con l’ultimo alito, in un cortocircuito grottesco e stravagante perché, lo sanno quasi tutti, che se si utilizzano risorse per i bambini è molto difficile, essendo la coperta corta, utilizzarli allo stesso modo anche per gli anziani. Ma i bambini non votano e non possono capire. Gli anziani, sì, ed ecco che, alla prima occasione, Conte mette i bambini da una parte a mo’ di venditore ambulate (levate ragazzì che devo lavorare) e inizia una battaglia (!?!) contro il Governo Draghi perché approvi uno scostamento di bilancio per far fronte alle esigenze della gente che non ce la fa ad arrivare a fine mese. (solito ritornello che suonerebbe benefico per le orecchie della gente povera se non fosse illusorio, manipolatorio e strumentale). Infatti, dovrebbe oramai essere noto a tutti che uno scostamento di bilancio si traduce, automaticamente, in sottoscrizione di nuovi debiti. E chi è chiamato a risanarli? Proprio Tommaso e i suoi coetanei! E questa è la politica per il futuro dei bambini? Mettere a rischio le loro autonomia, indipendenza, libertà, e costringerli a sobbarcarsi di debiti e debiti pur di far fronte, oggi, a una riduzione del consumo di gas per riscaldamento e condizionatori d’aria? Mi chiedo se non ci sia da vergognarci, noi che non abbiamo subìto guerre, pensando ai tanti nostri avi che hanno dato la vita o hanno subito sofferenze e patimenti pur di consegnarci una nazione libera. Mi chiedo se non ci sia da vergognarsi ad avere tra di noi gente che parla alla pancia della gente dimentico volutamente di pance di 80-90 anni fa che effettivamente non avevano di che masticare ma seppero resistere a crampi veri pur di conservare dignità.
L’avvocato del popolo sta turlupinando il popolo che vorrebbe difendere, specialmente i giovani. Al normale dibattito politico sta sostituendo una propaganda esclusivamente lusingatrice delle aspirazioni economiche della gente. Spera che il M5S riemerga dal risucchio elettore in cui si trova. Se ci riuscirà con questi argomenti (pardon, argomento, uno solo), l’Italia perderà quel po’ di credibilità internazionale che faticosamente sta cercando di recuperare ultimamente.