Gli amici mi dicono che non vale la pena scrivere di Travaglio, dargli spazio e perderci tempo.

Purtroppo il travagliatore di anime, livoroso, bilioso, continua a perversare con le sue intemerate calunniose, false, indecorose, denigratorie, con quel sorrisino beffardo di presa per i fondelli di chiunque voglia ascoltarlo. Addirittura riempie sale di cinema e teatro per il sollazzo di alcuni suoi simpatizzanti. E, purtroppo, è bravo nel suo sproloquiare, arzigogolare, questionare, dando una cornice di verosimiglianza anche alle questioni più dichiaratamente e documentalmente false.

Ritengo sia mio dovere evitare che i suoi sproloqui possano contaminare oltremodo, e quindi, reagisco.
Ultimamente, il nostro bilioso, livoroso giornalaio, attore, ha inanellato due poderose fake news (bugie, panzane, ciance) in merito all’invasione dell’Ucraina da parte di un regime, quello russo, che conosce una sola cosa per dirimere questioni politiche: la violenza, il sopruso, il maltrattamento, la tortura anche psicologica.

Prima fake news. 

Non mesi, ma solo il giorno antecedente a quello dell’invasione dell’Ucraina, avvenuta il 24 febbraio 2022, fece diramare un tweet (riportato nella foto) di questo tenore:

Capito? Già ai primi di febbraio, migliaia di carri armati provenienti da Russia e Bielorussia avevano preso a circondare l’Ucraina, puntando, dal Nord, a raggiungere la capitale Kiev e, dal Sud, a raggiungere tutte la zona meridionale del paese (Dombass e altro ancora),  e lui, il travagliatore, faceva dell’ironia becera sulla base di sue supposizione fasulle. Perché, con quel tweet lui negava che Putin volesse invadere un paese sovrano. Perché, va detto, quando ricopia i contenuti dei fascicoli della Magistratura, c’azzecca pure (ci mancherebbe che non sappia copiare) ma quando prova a fare l’opinionista non ne azzecca una; quando c’è da elaborare un pensiero, le spara più forti di un vulcano in eruzione. Lo dimostra anche la seconda poderosa fake news

Seconda fake news.

Il nostro, oramai velocemente protratto a finire la sua vita nel girone degli affabulatori mestatori e masturbatori anche di verità le più semplici (spesso contestate con frasi: ma il problema è complesso), si sta sbracciando con l’aiuto di un generale e uno storico nel voler dimostrare tesi semplicemente assurde quali: 

Putin non ha mai inteso voler disarcionare Zelensky, 
né annettere l’Ucraina alla Russia.
Lo dimostra il fatto che sta occupando
solo porzioni russofile quali Crimea e Dombass. 

Siamo su scherzi a Parte? Molti italiani sono  nelle mani di questo mistificatore. 

Costui nasconde discorsi più volte ripetuti da Putin anche in consessi internazionali che l’Ucraina non esiste e non deve esistere; fa finta che sia stata una finzione cinematografica  la scena che mostra migliaia di carri armati arrivare alle porte di Kiev; nasconde, quindi, il fatto conclamato che sono stati gli ucraini a fermare Putin nell’annessione dell’Ucraina; non sa che una squadra di ceceni tentò di eliminare Zelensky; pensa, come molti,  che il crimine di guerra perpetrato ai danni di cittadini inermi della fascia di paesi che circonda Kiev: Bucha, Borodyanka e altri, non sia riconducibile ai russi, se non dopo una indagine planetaria; chiude occhi, orecchie e cervello (il cuore, quello non ce l’ha proprio) di fronte allo sventramento di case dei civili, di ospedali, di centri culturali; giustifica il fatto che, per smascherare un gruppo di nazisti, si possa invadere un paese sovrano e cancellare interi paesi dalla carta geografica. Per lui 14 milioni di sfollati, di cui 6 almeno espatriati, tutti o quasi verso l’Occidente, sono solo una dato folkloristico.

Travaglio, come Grillo, solletica la pancia di molti italiani che amano vivere sulle disgrazie altrui. Triste verità.