Andrò a votare si ai referendum perché è il referendum è un diritto riservato al cittadino per il quale molti sono morti e perché ho verificato che per trent’anni ci sono stati tentativi vani di riformare la giustizia: il Parlamento è pavido o troppo contiguo alle associazioni dei magistrati per tentare una vera riforma della giustizia. E allora è giusto che la parola passi al popolo e mi auguro che il popolo faccia il proprio dovere e non si faccia scippare questo diritto per noia o accidia.

Nel ’92 molti, troppi tifavano Di Pietro che inneggiava a Mani Pulite. Sacrosanto pretendere mani pulite, sacrosanto mandare in galera i tanti speculatori, corruttori e corrotti. Ma deve esserci un limite: il rispetto delle leggi da parte di tutti, imputati, avvocati e magistratura.

Purtroppo, questo non avviene. A processi finiti, le persone in carcere, perché condannate, sono solo alcune decine rispetto alle centinaia che vengono arrestate durante le inchieste. Troppo spesso accade che finiscano in carcere soggetti che poi vengono assolti.

Tanto per essere concreti: un terzo della popolazione in carcere è in attesa di giudizio. E, tra questi, una parte è in custodia cautelare e non ha neanche una condanna di primo grado. Molto spesso, sta accadendo che prima si arresta una persona e poi si cercano le prove.

Non è un caso se, ogni anno, 1000 persone subiscono una ingiusta detenzione: 1.000 famiglie distrutte, scombinate, a volte disintegrate, con lo stato chiamato a pagare diverse decine di milioni di euro di risarcimento.

Credo, fermamente, che si debba andare in galera solo quando ci sono indizi di colpevolezza chiari e trasparenti. E non ho timore che si salvino dal carcere quelli che hanno a che fare con reati gravi. La legge, anche con il si ai referendum, continua a perseguire questi personaggi del malaffare.

Voterò si anche alla luce di quanto affermava un grande del mondo della Giurisprudenza, Pietro Calamandrei: “il giudice è il diritto fatto uomo; solo da questo uomo io posso attendermi nella vita pratica quella tutela che in astratto la legge mi promette; solo se questo uomo saprà pronunciare la parola della giustizia, potrò accorgermi che il diritto non è un’ombra vana”

Enzo Delli Quadri