Diciamolo chiaramente: delle due l’una, o è un nerboruto stolto oppure Putin è un infiltrato della Nato. Non si scappa, perché solo se si picchia alla cieca per amor proprio o per supposta malattia, insomma, senza uno scopo preciso, oppure solo se si è pagati dalla Nato si ottengono i risultati che lui sta ottenendo in nome della grande Madre Patria Russa.
Sul terreno che lui chiama “intervento speciale” – in effetti è una vera e propria guerra con sventramenti di intere città e interi villaggi, smembramento di milioni di famiglie costrette a emigrare, morti di decine di migliaia di innocenti, bambini compresi – ha ottenuto di occupare solo una piccola parte di territorio ucraino.
Sul terreno geopolitico, si è inimicato tutto il popolo ucraino, anche quello che parla solo la lingua russa; ha rivitalizzato l’Europa e la Nato costringendole, seppur con mille sfumature, a unirsi sempre di più e ad adottare misure che fino a tre mesi fa erano utopiche, come per esempio un esercito comune europeo; si è inimicato milioni di europei (non i puntinismi) che vedono sconvolto il loro tenore di vita per colpa della guerra; lui che denunciava una politica aggressiva della Nato, colpevole, secondo lui, di essersi avvicinata troppo alla nazione russa, ha favorito una situazione opposta ai suoi desiderata perché tutte le Nazioni che confinano con la Russia e che ancora non fanno parte della Nato, come la Svezia, la Finlandia, la stessa Ucraina, ora faranno carte false per farne parte.
In definitiva, Putin, con spreco di risorse materiali, disprezzo per la vita umana e in sfregio alle più elementari regole di civiltà, ha ottenuto un piccolo risultato sul piano dell’occupazione territoriale e uno smacco clamoroso sul piano geopolitico.
La Russia conta circa 140 milioni di abitanti e, fino a tre mesi fa, aveva a disposizione un mercato ricco e immenso con decine di clienti bisognosi delle sue materie prime, a partire dal gas e dal petrolio. Era padrone della situazione. Una volta perso il contatto con il mondo occidentale e decine di clienti, dovrà fare i conti solo con un paio di clienti, Cina e India, soprattutto Cina, che, con i suoi 1.500 milioni di abitanti e unico cliente fondamentale, ne farà un sol boccone.