Quando si dice la sfortuna: è risaputo che la procura di Firenze, come risulta da sentenze della Cassazione, ha condotto nell’ambito dell’operazione OPEN, inchieste a strascico, scandagliando documenti riservati in cerca di un reato da addebitare a Renzi.
Scandagliando, la procura ha trovato, invece, una ipotesi di reato addebitabile al comico genovese: quello di traffico di influenze (cioè avrebbe preso soldi per influenzare decisioni legislative a favore del proprietario o gestore delle navi Tirrenia e Moby, l’armatore Onorato).
In particolare sono state trovate diverse chat inviate da Onorato a Grillo e da questo girate a politici Cinque Stelle con richieste per aiutare il gruppo di navigazione italiano. Lo stesso Grillo avrebbe poi inoltrato al patron di Moby le risposte ricevute. Ora il procuratore aggiunto di Milano Maurizio Romanelli e la pm Cristiana Roveda intendono accertare se i contratti fossero fittizi e se i relativi compensi percepiti dalla società del comico fossero il pagamento per prestazioni effettive, o invece il prezzo di una «illecita mediazione» politica finalizzata a «orientare l’azione pubblica dei pubblici ufficiali in senso favorevole agli interessi del gruppo Moby».

Or non c’è bisogno di attendere che il processo si concluda per arrivare alla conclusione di questa brutta storia riguardante un signore (Grillo) che ha sconvolto la politica italiana al grido di onestà, onestà. Molti dati, già accertati, consentono di farsi una idea.
- Onorato aveva sottoscritto con la Beppe Grillo srl un “accordo, efficace dal primo marzo 2018 al primo marzo 2020, volto ad acquisire visibilità, con finalità pubblicitarie, per il proprio brand sul blog Beppegrillo.it, nonché attraverso canali redazionali social della Beppe Grillo srl, avvalendosi del loro supporto redazionale” per un corrispettivo di 120 mila euro all’anno.
- Il 7 giugno 2018 Moby ha sottoscritto un contratto anche con la Casaleggio Associati (Casaleggio non risulta indagato) che aveva lo scopo di “sensibilizzare le istituzioni sul tema dei marittimi” e “raggiungere una community di riferimento di un milione di persone ad un corrispettivo annuo pari a 600 mila euro.
- Vincenzo Onorato, ovvero il proprietario di Moby, ha pagato viaggi in nave a Beppe Grillo e alla sua famiglia. Così come a un ex senatore del Partito Democratico, Roberto Cociancich, padre della legge sui marittimi.
Tutto questo avveniva mentre i 5 stelle assaltavano il governo e il parlamento al grido di onestà, onestà, ottenendo il 33% di consensi.