Ma la malfede ha un limite? Possibile che debba esistere un cosiddetto giornalista (Travaglio) che, in nome della libertà democratica, possa continuare a Insultare, Ingiuriare, oltraggiare vilipendere pagando solo pochi euro per le decine di condanne che lo travolgono, senza scalfirlo. Ma non esiste la recidiva? Dobbiamo ancora assistere a queste continue assurde manipolazioni.

L’ultima di questo giornalista (che ancora viene chiamato a pontificare e che ancora trova alcuni pronti a bersi tutte le sue minghiate) riguarda Draghi. Io capisco che uno possa odiare un altro, ma questa malafede riguarda l’onestà intellettuale, e Travaglio dimostra di non averne.

Sta scrivendo sul suo giornale che Draghi complotta per promulgare liste di proscrizione di persone che non lo gradirebbero. Questa sua affermazione, dimostrata dalla foto che mostra Draghi complottista, è del tutto ignara dalle norme istituzionali che vedono una netta separazione tra il Governo, da una parte, e il Copasr, dall’altra, un comitato presieduto da un uomo dell’opposizione al governo e composto da tutte proprio tutte le forze presenti in parlamento. Mischiare le due istituzione significa fare una disinformazione pericolosa, assurda, perniciosa, malefica, deleteria.

Basta; esite la liberà di pensiero, ma non esite la libertà di calunnia aggravata e continuata. I lettori dovrebbero aver capito che hanno a che fare con un calunniatore perverso. E, se non lo vogliono capire, vuol dire che siamo su una china molto molto pericoilosa. Oggi, Travaglio si mostra come un calunniatore di chiunque non gli aggrada; lo vedo, un domani che dovesse governare chi gli aggrada, come un manganellatore da fare invidia ai peggiori torturatori di Pinochet.