In merito a certe dichiarazioni contro Renzi di quegli uomini del PD che volgono ancora indefessamente lo sguardo alla famosa Bad Company (Cattiva Ditta) di D’Alema e Bersani, Bettini e Zingaretti, Orlando e Provenzano, l’onestà intellettuale dovrebbe per una volta consentire di concordare su fatti che sono diventati storia, non più cronichetta politica locale.

Renzi e, a destra dall’alto, Bersani e D’Alema, Bettini e Zingaretti, Orlando e Provenzano

Renzi portò il PD al 42% e indìsse un referendum per modernizzare il sistema. La suddetta Ditta, diventata oggi cosiddetta tainlandese (per via del suo mentore oggi domiciliato in Tailandia), gli fece una guerra senza quartiere, gli votò contro e lo costrinse a dimettersi; nel 2018, il PD precipitò al 18% grazie proprio alle mosse della Ditta e, come conseguenza del disastro, nacque il governo giallo-verde con il PD all’opposizione; nel 2019, contro la posizione dell’allora segretario Zingaretti che voleva le elezioni in accordo con il Salvini del Papete, Renzi ingoiò un’alleanza con il M5S e, allontanando Salvini dal potere, riportò il Pd al governo, quello giallo-rosso; nel 2021, contro la posizione del PD che vedeva in Conte il salvatore della Patria, Renzi fece dimettere i suoi ministri e consentì la nascita del governo Draghi e con esso la possibilità di una positiva gestione economica, sociale e politica dell’Italia, tornata così ad essere apprezzata nel mondo. Purtroppo il governo Draghi è stato dimissionato per giochetti di palazzo attribuibili a Conte, il killer, Salvini e Berlusconi, gli accoltellatori occulti. Ed oggi tutti rimpiangono Draghi al punto da pregarlo, pur nella limitatezza dei nuovi poteri di governo elettorale, di fare l’impossibile per mantenere a galla l’Italia. In tutto questo è proprio il PD, che ancora qualche mese fa sognava Conte fulgido riferimento dei progressisti, a rivendicare, a tutto campo, l’agenda Draghi. Guarda un pò, il PD sposa l’agenda Draghi.

Alla luce di tutto questo, il Pd dovrebbe silenziare la Bad Company di D’Alema e Bersani, Bettini e Zingaretti, Orlando e Provenzano e ringraziare Matteo Renzi; dovrebbe avere il pudore di fare chiarezza al suo interno e informare per bene gli elettori. Dovrebbe, in concreto, una volta per tutte, mettere in minoranza quella maledetta Ditta che, in nome di principi novecenteschi adorabili nei contenuti ma incongruenti nel sistema economico e politico mondiale, ha fatto sfracelli di verità e di democrazia. Dovrebbe, in coscienza, riabilitare agli occhi dei suoi elettori non solo Matteo Renzi ma tanti altri veri patrioti convinti riformisti, liberal-socialisti o socialisti liberali, primo tra tutti il non dimenticato Bettino Craxi, lo statista, ridotto, a suo tempo e ancora oggi nella testa di molti elettori di sinistra, a ladro di galline. La Ditta lo costrinse a morire all’estero, in Africa, con gran vergogna per tutti gli italiani.

Se il PD continuerà a coltivare l’anima nera della Ditta, piuttosto che renderla minoritaria e inefficace nei suoi velenosi comportamenti, non meriterà più di mettere piede al Governo. Mi auguro che i riformisti del PD sappiano far valere le loro idee, altrimenti saranno complici anche loro dei delitti politici che il PD continua a commettere.

Enzo Delli Quadri