Enzo Delli Quadri
Mi è successo spesso di perdere in politica, ma a testa alta, anche perché i posti nelle maggioranze erano sempre tutti occupati. Persi con Segni, persi con Craxi, perderò con #MatteoRenzi, ma a testa alta e con le mie idee riformiste, liberal democratiche, da sempiterna socialdemocrazia scandinava.
Ahhhhh, che sollievo legger l’intervista che Renzi ha concesso a Mezz’Ora in più: “Non mi interessa un seggio in cambio delle mie idee”. E condivido in pieno tutto quello che ha dichiarato.
“Il mio obiettivo come Italia Viva è superare il 5%”, ha proseguito Renzi ricordando che “in questo Parlamento avevamo il 3% di parlamentari; se con il 3% siamo riusciti a salvare l’Italia dal Papeete, mandare a casa Conte e portare Draghi, si figuri cosa possiamo fare con il 5%”. “Con un piccolo partito, da soli contro tutti, ho mandato a casa Conte. Con questo partito che non conta niente abbiamo portato Draghi. Conte, Salvini e Berlusconi lo hanno mandato a casa. Oggi serve un voto utile per portare un manipolo di persone capaci. Se entreremo in legislatura, avremo la stessa identica forza”.
Nota a margine: quel pretino di Letta, che dice di voler combattere con gli occhi della tigre, sta imbarcando di tutto e di più: antidraghiani, nostalgici del comunismo, pentiti come quel Di Maio che, ai tempi di Bibbiano, diceva che il Pd strappava i bambini alle famiglie e usava l’elettroshock. Quel pretino di Letta, che da democristiano cotto, sogna di tassare le successioni.
Quel pretino di Letta, che da professorino scalzo, ha sempre fatto la vittima ricorrendo a quel “stai sereno” di Renzi, dimenticando che la serenità sparì quando il primo ottobre 2013 aumentò l’Iva e mandò su tutte le furie mezzo PD.
Per finire, quel Pretino di Letta che ha dichiarato, o io o la Meloni, sorvola su un fatto etico fondamentale: non si vota contro qualcuno ma per qualcosa. Ebbene, Letta e Meloni chiamano a raccolta gli elettori perché non vinca l’altro, così facendo ripudiano loro stessi e le loro idee per ammucchiate indefinite pronte a sciogliersi il giorno dopo una eventuale vittoria o pronte a scannarsi in un governo multiforme sotto gli occhi di un popolo strumentalizzato.
Io voterò per una idea, quella riformista, nel solco tracciato da Mario Draghi, l’unico solco fatto di serietà, competenza, responsabilità.
