Enzo Delli Quadri. –

Colpo gobbo è una locuzione che sta a significare mossa astuta o mano fortunata e sono in tanti, stamattina, tra i commentatori ad attribuirla a Carlo Calenda. Lo affermano basandosi su una supposizione: per paura della destra, Letta dona il sangue ad Azione, concedendogli 30 seggi su 100 un prezzo non banale, sia in termini tecnici sia politici che sovrastima Azione rispetto agli attuali rapporti di forza fotografati dai sondaggi. Quindi sarebbe stato un colpo gobbo di Calenda ai danni di Letta. Io non credo che sia cosi. I preti sono più furbi. Infatti, se si legge attentamente l’accordo tra le due parti, si nota che quella ripartizione dei seggi, 70% al PD e 30% ad Azione, è al netto delle candidature assicurate alle altre liste minori.

Supposto che queste ultime, per tenere agganciati Verdi, Sinistra Italiana e altri,  siano un 30%, resterebbe un 70% che distribuito nelle percentuali suddette porterebbe i seggi del PD a 49 e quelli di Azione a 21. Poiché non è escluso che tra le liste minori possano entrare anche candidati mascherati propri del PD, il caro Calenda, bombolone infarcito di megalomania, si troverebbe a fronteggiare in un futuro governo una massa di sinistra del valore di 79 con il suo 21, una netta minoranza che farebbe sfracelli delle sue intenzioni.

Pertanto, più che di colpo gobbo di Calenda, parlerei di scherzo da prete di Letta.

Letta, con questo scherzetto, pensa che Calenda saprà fare da magnete per i voti di centrodestra. Così come il PD, con la sua lista, assieme a Roberto Speranza, farà da magnete per l’elettorato di sinistra e di centrosinistra. E avere, così, tanti seggi in Parlamento. Quanto a governare insieme, con questi fronti contrapposti, chi se ne frega. Il cittadino si arrangi. Il fatto avvenuto ieri che ha visto gli alleati di Letta votare contro l’ingresso di Finlandia e Svezia nella Nato sta lì a dimostrarlo. Di più, con questo scherzetto, Letta ha costruito un muro definitivo tra Calenda e Renzi, pensando, così, di ridurre l’effetto di un terzo polo.

Ma, è risaputo, lo scherzo da prete è uno scherzo di cattivo gusto, fastidioso e inaspettato. La sua locuzione nasce dalla tradizione anticlericale nelle regioni appartenenti agli Stati pontifici durante il Risorgimento. A quei tempi la Chiesa fece un clamoroso voltafaccia, ad opera di Pio IX, presentandosi dapprima come sostenitrice dell’unità d’Italia, poi, con sorpresa del popolo, si dimostrò ostile al Risorgimento. Ma il Risorgimento vinse. La Chiesa perse il suo potere temporale.

E così, la pagherà anche il PD di Letta: il Terzo Polo ci sarà forte e vivo, sarà imperniato su Italia Viva e altri che si assoceranno: Gli italiani di buon senso, di buone letture e buone conoscenze non si lasceranno distogliere dalla propaganda del voto utile che sarà propinato a destra e a sinistra tra i le due ammucchiate.  Gli italiani di buon senso, di buone letture e buone conoscenze resteranno fedeli all’idea che in parlamento debbano andare persone competenti, preparati, capaci, persone che hanno voluto e sostenuto Draghi contro tutto e tutti.

Quanto a Calenda, il bombolone infarcito di megalomania, vale il richiamo ad un personaggio del famosissimo libro Delitto e Castigo di Fëdor Michajlovič Dostoevskij che, preso dalla disperazione nell’ intravedere il sacrificio della sua famiglia, esclama: Tutto venderemo! Oh, allora soffocheremo, all’occorrenza, anche il senso morale; e la libertà, la tranquillità perfino la coscienza, tutto, tutto porteremo al mercato degli stracci. 

Nota Bene: Le ammucchiate di destra e di sinistra hanno già seppellito l’agenda Draghi, dalle pensioni al lavoro, passando per le tasse: sono bastati pochi giorni di campagna elettorale perché dimenticassero le riforme portate avanti in questi ultimi 18 mesi. Politici azzeccagarbugli pronti a dissestare l’Italia per poi, piangendo, richiamare un tecnico a risollevare le sorti.