E infine scopriamo che tutto questo pandemonio messo in piedi da M5S, Lega, FI e FdI per sostituire il Governo tecnico con un governo politico è servito solo a perdere tempo, risorse e credibilità.
Lo dimostra, da parte della maggioranza, il fatto che la manovra di bilancio messa in atto dal nuovo Governo Meloni è al 90% frutto del lavoro e della impostazione del governo Draghi, e solo al 10% frutto di una spruzzata a mo di “polverina nevosa natalizia” di frattaglie che vorrebbero indicare un nuovo percorso politico, peraltro nebuloso, considerato che sui pilastri della società, come scuola e sanità, pur con qualche investimento in più, peraltro più che annullato dall’inflazione, c’è una pericolosa mancata assunzione di iniziative. “È la manovra del tirare a campare. È la prudenza ragionieristica di chi non vuole rischiare perché non sembra avere una visione strategica su dove portare il Paese, di chi dà pochi spiccioli in troppe direzioni perché non ha la forza di scegliere. Con l’effetto di scontentare tutti. Una Finanziaria senza ambizioni, giocata in difesa, senza nemmeno una misura o una riforma che guardi al grande tema della produttività, dove l’Italia è tra gli ultimi in Europa”.
Lo dimostra, da parte delle opposizioni, una ridicola posizione barricadiera di Giuseppe Conte buona solo a creare casino e una dissolvenza della dirigenza PD che, anche attraverso personaggi come Bonaccini, su cui si immaginava di poter porre qualche speranza, dopo le varie dichiarazioni, dimostrano di non avere la minima idea di quale percorso politico indicare. Sanno parlare solo di campi larghi o stretti, alleanze, simpatie e antipatie. Tutto il resto sarebbe noia se non fosse vacuità.