Bonelli, leader dei Verdi ha recentemente dichiarato : «A Taranto, per decenni si è inquinato senza che nessuna istituzione locale facesse qualcosa: hanno chiuso gli occhi e legato le mani per non firmare atti a tutela della salute. La magistratura è dovuta intervenire per fare quello che la politica avrebbe dovuto fare».
Dimentica di dire che Niki Vendola, ex-presidente della Regione Puglia, suo compagno di viaggio, insieme con Fratoianni, fa parte di quei politici che avrebbero dovuto fare e non hanno fatto, tant’è che è stato condannato (insieme ad altri indagati) a tre anni e mezzo di reclusione dalla Corte d’Assise di Taranto, a conclusione del processo di primo grado chiamato «Ambiente Svenduto» sul disastro ambientale causato dall’ex Ilva.
E, guarda un pò, nella giunta di Vendola sedeva, come assessore all’attuazione dei programmi, proprio l’attuale fratello di lotta, Nicola Fratoianni.
Sono sempre questi due, Bonelli e Fratoianni che, di fronte alla vicenda lunare e drammatica di Soumahoro, non hanno avuto neanche il coraggio di assumersi le loro responsabilità, adducendo motivazioni ridicole come quella che non sapessero alcunché della vicenda, nonostante avessero avuto decine di segnalazioni.
Una tristezza infinita prende all’idea che i riformisti del PD debbano allearsi con questi personaggi allo sbando, politicamente ed eticamente.