Qualcuno avrà, finalmente, il coraggio di dire che fece benissimo Renzi a sostituire Letta alla Presidenza del Consiglio nel 2014? Se non si vuole ammetterlo, vuol dire essere ciechi, ignari, subalterni a concezioni astratte. Letta, Bersani, D’Alema, Bettini, Orlando, Speranza sono responsabili del calo del PD, dal 41 al 14 %. Sono stati capaci di invertire i numeri: 41 è diventato 14. Hanno bistrattato chi li aveva portati in paradiso con la storia che la Ditta non poteva essere accantonata. Hanno urlato che bisognava ritornare alle origini delle politiche di sinistra.
Ecco cosa hanno combinato. Oggi, proprio oggi il PD celebra un congresso in un’atmosfera surreale. Non riesce nemmeno a trovare un’intesa tra i candidati sulle regole da seguire per celebrare le elezioni primarie. Da tempo, il partito viene scavalcato regolarmente nelle intenzioni di voto da un avvocato d’affari calatosi nel panni di un Masaniello qualsiasi che pesca a piene mani nell’elettorato di sinistra del Sud. Si resta basiti nell’osservare che il PD è diventato subalterno al Movimento 5 Stelle anche negli aspetti organizzativi (gazebo, votazioni on line, ecc..). Attorno al PD, poi, cresce giorno dopo giorno una sfiducia del blocco sociale di riferimento, con CGIL e UIL più sensibili all’avvocato che a Bettini o Bersani. In tutto questo, il PD offre nuove leadership che sanno di stantio e mediocrità.
Da parte sua, il segretario uscente, Enrico Letta, sta gestendo la situazione da professore della Sorbonne e non da politico, con risultati disastrosi non dissimili dalla disastrosa gestione della campagna elettorale. Si limita a dichiarare: “né forzature né lacerazioni, e nessuno spazio a regole «non condivise”. Si vogliono «evitare fratture». È come tener in piedi una casa di campagna durante un terremoto. Di conseguenza, fortissimi sono i rischi che la maggiore forza della sinistra sta correndo. Lo spettro della scissione appare a intermittenza. E sono tanti che dichiarano apertamente di non poter restare nel partito se prevale Bonaccini o se prevale Cuperlo o se prevale Schlein.