Con 5 documenti, “Il filo rosso”, “Italia in Europa e nel mondo”, “Diritti, welfare e coesione”, “Sviluppo sostenibile, lavoro e impresa”, “Democrazia e partecipazione”, nasce il nuovo Manifesto del Partito Democratico.  Il Comitato costituente ha concluso i suoi lavori e sabato consegnerà il nuovo Manifesto ai mille e più delegati che nell’assemblea convocata per sabato potrà e dovrà approvarla. Si sa già che gli esponenti di Articolo 1, Speranza, Bersani e D’Alema, saranno della partita ovverossia rientreranno nel partito democratico. Questa decisione è figlia di un forte cambiamento dei valori voluto da Veltroni nel manifesto fondativo del PD del 2007. 

Lì dove era scritto: “Compito dello Stato non è interferire nelle attività economiche, ma fissare le regole per il buon funzionamento del mercato”, nella bozza di oggi si evidenzia un ritorno allo Stato non più solo regolatore: “Un nuovo modello di sviluppo passa necessariamente dal riconoscimento di un ruolo strategico dell’intervento pubblico. Uno Stato regolatore e innovatore è in grado di far risaltare la capacità trasformativa delle imprese e del nostro settore produttivo, correggendo ed evitando al tempo stesso i fallimenti di mercato”. In soldoni, c’è una forte sterzata a sinistra che dà un calcio nel sedere alle stagioni vittoriose di Veltroni, Prodi, Renzi per rintanarsi nelle mai sopite esaltazioni del novecento comunista.

In tutto questo, avendo inserito nel nuovo manifesto dei paletti contro le porte girevoli politica/affari, sembrerebbe che “anche” D’Alema non sia più della partita. Ma già si odono voci sparse “aridatece baffino”, con gran sfregamento di mani della Shlein e soci, e dolorose ammissioni di Bonaccini: “Io non gli ho detto di tornare, ma non posso impedirglielo”.

In un mondo che cambia in modo veloce e turbolento, dove non esiste più l’Unione Sovietica e la Russia è ridotta a semplice nazione euro-asiatica, schiacciata tra USA, Cina e India, vedere tornare in sella alla politica italiana personaggi quali D’Alema, Bersani, Speranza, Provenzano a regger coda alla foglia di fico Schlein è tragico se non comico.

Spero solo di aver avuto incubi, svegliatemi.